TURBIGO – Che la zona monumentale del paese stesse cambiando faccia l’avevano già notato gli habitué del cimitero, perché se alla Messa assistono in pochi al Cimitero ci vanno tutti. Specialmente d’autunno, quando cadono le foglie e i Giorni dei Morti si avvicinano a ricordare che il tempo “vola e va, forse non ce ne accorgiamo, ma più ancora del tempo che non ha età siamo noi che ce ne andiamo”, cantava Fabrizio De André.
Abbiamo già scritto che la presenza di un custode-responsabile al cimitero era più che necessaria (tenuto conto che la prima richiesta d’installazione di un chiosco al cimitero risale al 1986), così come – qualche anno fa – aver delineato i percorsi che portano alla zona cimiteriale (comprese le due scalinate) con dei cipressi toscani, ‘alti e schietti’, è stata un’altra azione ‘illuminante’ del Comune.
In questi giorni, una decina di operai di alcune Coop (la foto è di oggi), stanno ripulendo tutta la zona monumentale, compresa l’area del Monumento ai Caduti, al quale, dopo anni, sono state affisse la lastre che riportano i nomi degli ‘eroi’ turbighesi. Domenica prossima, nella celebrazione del centenario di Fondazione dell’Associazione Famiglie dei Caduti e Dispersi in Guerra, una corona di alloro sarà posta ai loro piedi.
I lavori di manutenzione del Verde in corso, oltre a potare i famosi cipressi toscani, comprendono la posa di un telo di protezione sulle radici e la sistemazione di diversi arbusti che crescono secondo le leggi della natura. Interventi messi a punto con l’Ufficio Ecologia, in collaborazione con la ditta Agri Garden di Elia Gualdoni, responsabile della custodia del cimitero (a cui è possibile segnalare anche le lampadine bruciate dell’illuminazione votiva). Quindi, il risanamento di una parte della zona monumentale è in corso, anche se l’azione dovrebbe essere allargata a quella che avrebbe dovuto diventare l’area delle lapidi (a proposito c’è un Cedro del Libano con ramo rotto che andrebbe potato), dove raccogliere reperti storici dei tempi passati.