Dal mese di marzo vive all’aperto. Sotto un porticato tra il palazzo municipale e un cortile privato. Una condizione al limite della sopravvivenza per una donna di 45 anni di Robecchetto con Induno che si è costruita la sua vita in un piccolo spazio, tra le macchine del Comune, dove ha sistemato una branda, quattro coperte e pochi stracci.
Con il freddo che si avvicina implacabile il rischio per la sua salute è elevatissimo. Mentre i residenti hanno presentato, più volte, un esposto per sollecitare una soluzione. Che, al momento, non sembra arrivare. Perché la donna, nata e cresciuta nella stessa Robecchetto, non vuole farsi avvicinare da nessuno. “Abbiamo provato in ogni modo – spiega il comandante della Polizia locale di Robecchetto Emidio Varrato – Qualsiasi persona che si avvicina alla signora viene preso a male parole e cacciata. Abbiamo le mani legate”.
Più volte è intervenuto il sindaco Giorgio Braga con i servizi sociali, più volte c’è stato l’interessamento dei carabinieri competenti, quelli della stazione di Cuggiono. Più volte si sono avvicinati i cittadini per chiedere se volesse un aiuto. Ma senza alcun risultato. Impossibile agire con la forza, in un caso come questo. Eppure esiste un problema gravissimo nel pieno centro di un piccolo paese come Robecchetto. Dove tutti si conoscono e si aiutano e, anche in questo caso, vorrebbero aiutare. La donna si cambia in mezzo al passaggio di mamme con bambini. Pronuncia frasi sconclusionate e aggressive nei confronti dei passanti, specialmente coloro che vogliono fermarsi a parlare con lei. Non manca molto e le temperature, di notte, crolleranno toccando valori prossimi allo zero. Una situazione che andrà risolta, al più presto.