Ha reagito con violenza. Sferrando un calcio al vice sindaco di Marcallo con Casone Ermanno Fusè al culmine di una discussione durante la quale ha profferito minacce molto gravi. E’ successo ieri, in tarda mattinata, nel comune di via Vitali. L’aggressore, persona nota nel palazzo comunale e seguita dai servizi sociali, si era recato nell’ufficio comunale per alcune pretese. Ad un certo punto l’uomo si è alterato e ha aggredito il vice sindaco Fusè. Il tutto è avvenuto mentre in Comune c’erano numerose persone. Anche l’assessore ai servizi sociali Marina Roma era presente.
Sono stati allertati gli agenti della Polizia locale di Marcallo e i carabinieri della stazione di Magenta. Proprio i militari hanno prelevato l’aggressore, M.P. di 43 anni e lo hanno trasferito in caserma per gli accertamenti di rito. Alla fine è stato denunciato per minacce aggravate dal fatto di essere state rivolte a pubblico ufficiale. Il 43enne è un volto noto anche per le forze dell’ordine per via dei suoi trascorsi. Nel mese di febbraio di quest’anno inscenò una protesta proprio davanti al palazzo municipale perché versava in una situazione di indigenza molto grave e voleva un’abitazione. Richieste impossibili da esaudire, tanto più che il Comune era più volte riuscito ad intervenire proponendo soluzioni temporanee per il marcallese. Quali le case dell’accoglienza dislocate nel territorio.
Quel giorno del mese di febbraio l’uomo rimase sul marciapiede di fronte al palazzo comunale con i sacchi contenenti i suoi pochi averi nel tentativo di ottenere qualcosa. L’assessore ai servizi sociali Marina Roma, che era presente durante la visita in comune del 43enne, ha fatto una breve, ma attenta analisi, di ciò che è accaduto. Un episodio da condannare, perché la violenza va sempre condannata. “Oggi è sempre più difficile intervenire nel sociale – ha detto l’assessore– E sono sempre meno per i cittadini italiani che versano in situazioni di grave povertà e che riescono a beneficiare di contributi economici o ottengono soluzioni abitative che possano dare tranquillità. Lo scorso anno solo per fare un esempio, in contemporanea con l’emissione dei bandi Sprar sull’accoglienza, sono stati tolti 52milioni di euro per il sociale”.