L’aspettativa di vita è aumentata in misura considerevole. Un aspetto senz’altro positivo della nostra società del benessere, al quale però fa seguito inevitabilmente un problema. Quello delle malattie croniche e delle fragilità che ci porteremo dietro per anni, nell’ultima parte della nostra esistenza. Chi ha avuto un familiare affetto da patologie croniche può capire di cosa stiamo parlando. Ebbene, come abbiamo già detto più volte, è in vista una rivoluzione nel sistema di cura per i malati cronici in Lombardia. Ad oggi, nessuno può dire se in bene o in meglio.
Perché solo il tempo potrà dirlo. Di certo nei prossimi giorni arriverà, in casa delle famiglie con malati cronici, una lettera in cui si propone di scegliere un cosiddetto ente gestore attraverso il quale verrà stilato un piano di assistenza individuale. Sarà l’ente gestore a farsi carico del paziente e della sua assistenza, a cominciare dalla prenotazione degli esami. Questa mattina nella sala consiliare di Magenta, in un incontro organizzato dal Centro Culturale Kennedy, sono intervenuti tecnici esperti e politici. Erano presenti anche il sindaco Chiara Calati, il professor Angelo Mattioni, la dottoressa Verdiana Morando dell’Università Bocconi, il consigliere regionale Carlo Borghetti. Con le conclusioni finali dell’assessore regionale Giulio Gallera. Mario Noli, docente all’Università Cattolica e già direttore della Rsa don Cuni di Magenta ha portato all’attenzione alcune criticità della riforma che non a caso viene definita una vera e propria rivoluzione nel campo sanitario. Le criticità emergono dalla stessa figura dell’ente gestore. Sarà prescrittore ed erogatore contemporaneamente?
Si auspica proprio che non sia così. Inoltre non tutti i medici di medicina generale hanno aderito alla riforma. “Quali criteri si utilizzeranno per la scelta dell’ente gestore? – si è chiesto il professor Noli – Chi aiuterà il paziente in questa gravosa scelta? Mi sembra di dire, a prima vista, che questo modello favorisca parecchio il privato. Teniamo presente un dato fondamentale. Ovvero che il malato cronico si pone sempre alcune domande: cosa sarà di me? Non si tratta solo di prendersi cura della patologia, ma anche di saper ascoltare il malessere e il disagio che la persona sta vivendo”.
Per il dottor Ugo Tamburini, segretario dell’Ordine dei medici di Milano è assente il sistema informatico, cosa che inevitabilmente farà sorgere dei problemi. Come funzionerà la remunerazione per l’ente gestore? I pazienti verranno suddivisi, a seconda delle patologie, in tre livelli. La remunerazione sarà di 35 euro per i pazienti di livello 3, 40 euro per il livello 2 e 45 euro per il primo livello.