Una truffa odiosa. Perché macchinata all’ospedale Fornaroli di Magenta dove una donna era preoccupata per le condizioni del marito ricoverato. La signora di 70 anni era stata avvicinata da una donna in vestaglia e pantofole che si era presentata come una degente. Le aveva riferito di essere una veggente e di avere sentito che i problemi di salute del coniuge erano dovuti al malocchio, offrendosi di effettuare alcuni riti per scongiurarne gli effetti. Naturalmente dietro compenso in denaro. La vittima è cascata nel tranello e le ha consegnato, dapprima 3.000 euro in contanti, oltre ad altri mille euro.
Ma non bastavano. Nei giorni scorsi la 64enne aveva contattato nuovamente la vittima. Le aveva prospettato l’esecuzione di alcuni riti particolari. Più efficaci ancora, a fronte del pagamento di altri cinquemila euro. Una richiesta che è apparsa insolita alla vittima. Che ha raccontato tutto al figlio. Insieme si sono recati in caserma a Bareggio per denunciare la cosa. I militari li hanno messi subito in allarme. Hanno fissato la trappola al bar dell’ospedale Fornaroli dove era stato fissato l’ultimo appuntamento per la consegna del denaro.
La truffatrice, sempre in vestaglia e pantofole, si è presentata all’appuntamento e, dopo la ricezione della busta, è stata bloccata dai militari di Bareggio e della Compagnia di Abbiategrasso. I militari hanno rintracciato anche il figlio della donna, nella cui auto sono stati trovati abiti e scarpe che la madre aveva tolto poco prima per indossare il travestimento da degente. I due nomadi sinti, di 64 e 32 anni, già noti alla Giustizia, sono stati arrestati in flagranza di reato per truffa aggravata. Il rito direttissimo è stato celebrato questa mattina. Il giudice ha stabilito per loro la custodia cautelare presso il carcere di san Vittore.