La situazione tragica del livello del lago Maggiore è stata ancora una volta affrontata dal Consiglio di Gestione del Parco del Ticino nella seduta di ieri. L’acqua sta infatti scendendo velocemente verso la quota di – 0,50 metri sullo zero idrometrico di Sesto Calende, ossia verso una situazione statica che non consente alcuna regolazione tra acqua che entra nel Lago ed acqua che esce verso il Fiume. In considerazione di questa situazione non più gestibile, il Parco ha accettato una diminuzione del Deflusso Minimo Vitale (DMV) da 31 mc/sec a 17 mc/sec, questo per evitare di arrivare alla situazione di nessun rilascio e quindi di Fiume asciutto.
Per contro, abbiamo posto come condizione il ripristino al più presto della quota di DMV a 31 mc/sec che dovrà comunque essere garantito quando il Lago raggiungerà la quota di – 0,20 metri, inoltre dovrà essere garantito un maggior rilascio di acqua, fino al massimo possibile, nel momento che si verificassero situazioni di immissioni di acque inquinanti nel fiume dallo Scolmatore o da altro.
La situazione, anche se non in questa forma drammatica, era già prevedibile da febbraio. “Nonostante le diverse sollecitazione del Parco, finalizzate a fare assumere le decisioni necessarie – commenta il vicepresidente Luigi Duse -. il Ministero dell’Ambiente e il Tavolo Tecnico istituito dal Distretto di Bacino del Po ancora oggi continuano a lavorare su ipotesi di situazioni di esondazione del Lago. Tutto questo è assurdo! Per questo motivo ci riserviamo di assumere tutte le iniziative necessarie finalizzate alla tutela dell’interesse pubblico (ambiente, salute, etc.) messo a rischio dalla scarsità idrica. Ovviamente il Parco del Ticino nei momenti di difficoltà e di criticità fa la sua parte. Però affermare ‘lo avevamo detto!’ è il minimo rispetto ad altre Istituzioni che da anni hanno sottovalutato quanto stava accadendo”.