Lo scheletro di quello che era uno degli stabilimento più importanti del territorio oggi fa quasi impressione.
Sono 220mila metri quadrati di rovine. La ex Novaceta è ancora piena di amianto che trasuda da ogni angolo. Qualcuno la usa come rifugio. Sono gli extracomunitari senza tetto, senza niente. Si entra facilmente nell’area di viale Piemonte, da qualche apertura laterale. Dentro c’è una palazzina dove si trovano suppellettili, letti disfatti, cibo che deve ancora scadere.
Sono i chiari segnali che qualcuno ci vive. Magari a fasi alterne, ma ci vivono perché non sanno dove andare e anche quel riparo in rovina va bene. Col freddo gelido di questi giorni qualsiasi cosa va bene. Qualcuno dice di averli visti. Persone di colore, altri forse dell’est Europa.
Ogni tanto capita che qualche romeno entri nella ex Novaceta a caccia di rame da portare via. Perché entrare nell’area di viale Piemonte non è difficile. Non ci sono protezioni e si oltrepassa facilmente il muro che delimita la zona. Lo spettacolo è spaventoso. L’amianto c’è ed è tanto. Sono in corso dei lavori, ma non si sa quando e se sarà mai possibile bonificare un’area inquinata al massimo. La proprietà è di Unicredit e si di essa ci sono parecchi interessi in gioco. Chi ha lavorato per trent’anni in quello stabilimento si fa venire le lacrime agli occhi a vedere come è diventata oggi.
Su una parete c’è un cartello di qualche anno fa. Indica l’ultimo infortunio sul lavoro superiore a tre giorni che risale al 1996. Poi il dramma. La Novaceta cancellata per colpa di ex amministratori che pensavano ai propri interessi a discapito dei lavoratori. Non manca molto alla sentenza di primo grado nel processo per bancarotta fraudolenta. Intanto nella palazzina su una parete qualcuno ha scritto: “Ufficio clandestini per rumeni”. Questo è diventato l’ex stabilimento che dava lavoro a tantissime famiglie. L’unico dato positivo sono i volontari dell’associazione Ri Parco che quotidianamente lavorano per salvare quello che si può salvare. La pista di atletica è ricoperta di erbacce, ma i volontari l’hanno quasi completamente ripulita. Dentro invece ci devono pensare altri a ripulire. I volontari frequentano l’ex Cral tutti i giorni. Lo hanno rimesso a nuovo, ma serve l’intervento delle istituzioni. Vogliono restituirlo alla città come parco pubblico, ma non sembra, ad oggi, che stiano ricevendo un grosso aiuto. Il 15 dicembre alle 20, presso il Circolo Cooperativo di Robecco sul Naviglio, il Movimento Popolare Dignità e Lavoro ha organizzato la festa del diritto. Si parlerà di bonifica dei siti industriali nel magentino e del parco pubblico per Magenta.
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