Riceviamo e Pubblichiamo
“E’ in atto una sostituzione etnica”
La serata di mercoledì ha visto svolgersi presso Astrea, sede dell’associazione culturale Lealtà Azione ad Abbiategrasso, il dibattito “Finis Europae? L’invasione dei nuovi barbari”, con il giornalista (vice direttore del quotidiano “La Verità”) Francesco Borgonovo. Borgonovo ha ringraziato per l’invito e per la presenza del pubblico, particolarmente sentita e significativa in giorni in cui esponenti politici del governo avvallano una deriva liberticida invocando lo scioglimento di associazioni e movimenti politici dissenzienti dal pensiero unico dominante.
Per ribattere a possibili accuse di complottismo il referente culturale dell’associazione, nell’introdurre l’incontro ha evidenziato dati alla mano quella che è la “Grande Sostituzione” denunciata dall’intellettuale francesce Renaud Camus: “Secondo un’inchiesta del Guardian nel 2050 i bianchi non saranno più la maggioranza né in Europa né negli USA; in Italia nel 2017 a fronte di un record negativo delle nascite (407 mila) e dei decessi (707mila) ci sono 205mila passaporti a soggetti provenienti da flussi migratori”.
Ha quindi preso la parola Borgonovo il quale ha affrontato temi quali l’alleanza tra l’“impero dell’islam” e l’”Impero del capitalismo finanziario”, entrambi naturali alleati contro l’Europa, perché entrambi internazionalisti e senza frontiere: “L’Islam è fondato sull’immigrazione ed è per ciò naturalmente alleato del sistema economico che abbiamo creato”. Ed a riguardo sono emblematiche le numerose campagne che colossi economici propongono a sponsorizzazione di questo processo. E’ emblematica in merito l’immagine della school multietnica utilizzata dalla Benetton nella sua ultima campagna pubblicitaria: una classe in cui ci sono bambini di 17 etnie diverse. “Un meticciato culturale” che secondo Borgonovo non interesserebbe in primis agli stessi stranieri. “Questo mondo qua lo hanno creato loro, non è un cambiamento strutturale necessario”.
“La fine dell’Europa è un processo che è stato avviato dagli stessi europei, che hanno in odio la propria Nazione e sono vittime di un sistema economico e sociale che impedisce la creazione di una famiglia stabile: di fronte a tutto ciò si giustifica il fatto che gli Italiani e gli Europei vengano sostituiti dalle popolazioni dell’Africa Sub-Sahariana”. E’ la “società liquida” di cui parlava Zigmut Baumann. Un progetto di società che purtroppo presenta effetti collaterali non irrilevanti, quali gli stupri che sono avvenuti a Colonia nel capodanno 2016 e che si ripetono in molte città d’Europa come segno tangibile di un elemento culturale radicato nelle masse nordafricane che giungono in Europa. Una colonizzazione che però avviene soprattutto a livello subdolo, con l’imposizione di linguaggi “politicamente corretti” nella descrizione di questi fenomeni e con la censura giudiziaria e l’ostracismo culturale. Una violenza psicologica pericolosa quanto quella materiale e fisica, perché la prelude.