Se a protestare sulla tangenziale ci si mettono anche gli agricoltori ci sarà una ragione. A loro davvero una superstrada che taglierà le campagne, proprio non serve. E così questa mattina una cinquantina di mezzi agricoli hanno presidiato la rotonda sulla Sp114 all’altezza di Albairate. Una strada iper trafficata, dove gli incidenti sono all’ordine del giorno. E dove non si è mai fatto niente per metterla in sicurezza. Servirà a qualcosa la Vigevano, Abbiategrasso, Magenta? Gli agricoltori ne dubitano fortemente.
“Questo progetto è troppo invasivo – ha detto Enzo Locatelli, rappresentante Coldiretti di Abbiategrasso – E’ un progetto vecchio di 30 anni. Ci sono aziende agricole dove non sarà più possibile uscire dalle stalle perché ci passerà davanti una strada”. La manifestazione è continuata per un paio di ore senza problemi. Non ci sono stati blocchi o proteste clamorose e il traffico è defluito regolarmente. C’erano anche le associazioni come Legambiente e quella del Parco Sud Milano. “Da sempre siamo interessati a cercare di limitare lo sviluppo di strade inutili – ha detto Renato Acquilani dell’associazione Parco Sud Milano – Strade che danneggiano l’agricoltura. Comprendiamo i problemi viabilistici locali di parecchi comuni che pensano che la strada possa diventare la soluzione. Noi riteniamo che una superstrada che porta a Malpensa non risolverà proprio niente”. Nel corso della manifestazione sono arrivati anche gli on. del PD Cova e Prina. Per il sindaco di Albairate Giovanni Pioltini, anche nell’ipotesi in cui si dovesse realizzare la tangenziale i problemi di traffico rimarrebbero. Anzi verrebbero incrementati.
“La provinciale 114 sarà sempre trafficata e fonte di inquinamento – ha commentato – Perché la tangenziale non andrà a Milano, ma a Malpensa. Poco più avanti, verso Abbiategrasso, si forma la colonna per il semplice motivo che in quel punto c’è il semaforo. Una rotonda potrebbe risolvere qualche problema. Una tangenziale in questo territorio non farebbe altro che incrementare l’inquinamento a dismisura”. Dario Oliverio, presidente della Confederazione Italiana agricoltori considera positivo che ci sii sia mossi tutti insieme “per chiedere agli amministratori di guardare al futuro. Favorendo un trasporto che preservi il territorio, senza ulteriori consumi di suolo. Ricordiamo a chi sarà a Roma il 14 che il mondo si sta muovendo verso una mobilità differente e meno impattante”. A temere conseguenze negative per la loro attività sono gli stessi agricoltori. Erano presenti in massa questa mattina per chiedere che ci si pensi bene prima di siglare un progetto devastante, in vista della conferenza dei servizi del 14 dicembre.
C’erano gli agricoltori dell’azienda Bielli di Paolo e Giovanni di Albairate. “Il nostro è un lavoro che si tramanda di padre in figlio – commentano – e ti deve piacere, altrimenti non lo fai. Dovessi cominciare oggi probabilmente non lo farei. Ad un giovane non lo consiglierei. Questa strada non farà altro che danneggiarci ulteriormente, come se non avessimo già abbastanza problemi”.