Ci si avvia alla conclusione del mandato per il consiglio di gestione del Parco del Ticino. L’altro giorno, nella sede di Villa Castiglioni a Pontevecchio di Magenta il presidente Gian Pietro Beltrami ha salutato dipendenti e volontari con parole che avevano il sapore del commiato. Notizie positive da una parte: “Abbiamo operato con oculatezza e buon senso tenendo conto di quelle che sono le esigenze prioritarie del nostro ente. Ci siamo rafforzati e, ad oggi, la situazione economico finanziaria è sana”.
E qualche problema, non ultimo l’allarme più volte lanciato e mai ascoltato da chi di dovere sul livello del lago Maggiore e, di conseguenza, sul fiume Ticino con gravi ed enormi rischi per la biodiversità. Difficilmente il consiglio verrà rinnovato prima del mese di giugno del 2018, anche perché i primi mesi del nuovo anno che si avvicina saranno costellati da una serie di scadenze elettorali che non lasciano molti spazi. Beltrami ricorda poi il grande progetto portato avanti insieme ai piemontesi, alla Valgrande, al campo dei Fiori e al Ticino svizzero per creare un’area Mab internazionale. Il consigliere e vice presidente Luigi Duse conferma che non si ripresenterà come candidato, come gli altri consiglieri presenti. “Dopo dieci anni le esperienze vanno chiuse. – afferma – Ho conosciuto molte persone che amano il parco e amano il proprio lavoro. Sono stati dieci anni in cui il mio obiettivo è stato sempre quello della tutela della conservazione ambientale. Penso di averlo svolto a dovere insieme a tutti i collaboratori, con le cave che ritenevamo che non dovessero aperte, con le superstrade che non devono sfasciare il Parco del Ticino e contro le quali abbiamo sempre espresso il nostro dissenso”.
Un commiato dal consiglio di gestione, con Beatrice Bassi e Maddalena Gibelli. Volti storici tra i dipendenti, come il direttore Claudio Peja, insieme ai volontari della Protezione Civile. Alcuni guardiaparco lasceranno la divisa per raggiunti limiti di età. E’ il caso di Maurizio Bozzi Pietra, responsabile della vigilanza e conoscitore di ogni metro del Parco del Ticino e di Cinzio Merzagora, responsabile volontariato. “Abbiamo sempre lottato per un futuro che debba essere sostenibile”, ha affermato Duse.