Essere soli il giorno di Natale si sente. Molto di più che negli altri giorni. A Magenta il 25 dicembre c’è chi, solo al mondo e senza più niente, ha ritrovato il sorriso perché lo ha trascorso in compagnia. E vuol dire molto. Perché ritrovare il sorriso vuol dire ritrovare la speranza che qualcosa possa cambiare. Grazie all’iniziativa voluta fortemente dalla Comunità Pastorale, con il parroco don Giuseppe Marinoni, sono state una decina le famiglie che hanno ospitato una o più persone in difficoltà. Parliamo delle parrocchie di San Martino, Pontevecchio, Pontenuovo e San Girolamo Emiliani.
Una decina di famiglie hanno risposto positivamente all’invito. Escludendo la Sacra Famiglia, nel quartiere nord della città, dove il Natale lo hanno trascorso con le ragazze madri richiedenti asilo che alloggiano alla cascina Calderara. “Il messaggio che volevamo lanciare è quello dello spirito di condivisione – spiega il parroco – Gesù è nato povero. Per lui non c’era posto nella locanda ed è nato in una stalla”. Un successo il Natale alla Bullona di Pontevecchio dove hanno ricevuto ben sessanta ospiti segnalati dalla Caritas, dalla San Vincenzo, da Non di solo Pane e dalla Casa dell’accoglienza.
“Alla Bullona – continua il parroco – si sono vissuti, durante il pranzo di Natale, momenti di grandi emozioni. C’e’ chi ha ritrovato il calore umano che pensava perduto. Ho parlato con un uomo che mi ha detto di essersi sentito come in famiglia”. Ovviamente c’è ancora tanto da fare. L’iniziativa del Natale condiviso continuerà fino al termine delle festività e chi lo desidera può farsi avanti.