Con tanta passione e amore per la Patria un gruppo di magentini, affezionati al valore della Patria, si stanno impegnando per riportare in vita un memoriale ai Caduti della Prima Guerra Mondiale scoperto a Mirem, in Slovenia. Hanno già fatto più di un sopralluogo sul posto decidendo di restaurarlo. Il memoriale vanta cent’anni di storia. Un piccolo cimitero di guerra che accoglieva le spoglie dei soldati italiani morti nelle offensive del 1916. All’epoca il monumento è stato denominato dai Fanti, ‘Dolina dell’Acquedotto’.
Sul memoriale è scolpita l’epigrafe: “Alla memoria degli eroi caduti immolando la giovine vita per la grandezza della Patria”. Ed è con questa iscrizione che prende avvio il deferente omaggio del Comitato per il Restauro del memoriale ai caduti della prima guerra. Nel 1999 il sito è stato ripulito dalla vegetazione in eccesso e inserito nei percorsi storici del comune di Miren. Con l’edificazione del vicino cimitero militare di Redipuglia l’edicola votiva venne abbandonata al suo destino per lungo tempo e avvolta dalla sempre più fitta vegetazione. “L’operato del comitato – spiega il presidente Cav. Uff. Giuseppe Pirulli – è volto a non dimenticare il sacrificio dei tanti italiani che hanno donato la loro giovane vita per il bene della Patria. Il comitato promuove ogni iniziativa utile e necessaria allo scopo per la ristrutturazione del Memoriale”.
Oltre al presidente, cav. Pirulli, fanno parte del comitato il tenente colonnello Luigi De Finis. Architetto di professione ha svolto nella sua carriera numerose missioni all’estero indossando la divisa da ufficiale del corpo degli Alpini e ha prestato la sua opera per il progetto di restauro, in maniera completamente gratuita. Il vice presidente è il cav. Salvatore Costanzo, quindi compongono il comitato il cav. Mario Simonelli, il gen. Antonio Pennino, il maresciallo Mauro Grosso, l’avv. Pecchio, il bers. Mario Trezzi e il dott. Bruno Bolzonella.