Ancora Arluno sotto la lente di ingrandimento delle indagini sulla ‘ndrangheta. Un appartamento è stato sequestrato dai carabinieri del comando provinciale di Milano e dai Ros di Brescia nell’ambito di una vasta operazione che ha portato al sequestro di beni per un valore complessivo di circa 500mila euro. Un’operazione eseguita dai militari in punta di piedi, senza dare nell’occhio. Come sempre. E senza avvertire nessuno. Nemmeno il sindaco Moreno Agolli era stato avvisato perché tutto si deve fare in silenzio, fino alla fine.
“Se da una parte preoccupa che il fenomeno mafioso si sia radicato in maniera così pesante nelle nostre zone – commenta il sindaco di Arluno Moreno Agolli, dall’altra è bello sapere che le indagini dei reparti investigativi continuano a ritmo serrato e non tralasciano nulla”. Il sequestro di un appartamento ad Arluno si va ad aggiungere al sequestro di un’altra abitazione e di un ulteriore immobile a Guardavalle e altri beni. L’esistenza di un sodalizio radicato ad Arluno collegato alla cosca dei Gallace era emersa nella primavera dello scorso anno con l’indagine ‘Area 51’. In quell’occasione le forze dell’ordine, anche con l’uso di elicotteri arrivarono in una corte di via Martiri della Libertà. Un luogo nascosto dove nessuno affermò di conoscere le persone nel mirino degli investigatori. “E’ un dato inquietante quello che emerse durante quell’operazione – continua il sindaco – Ovvero che il contatto tra le persone era pressoché inesistente. Nessuno li conosceva. Quasi non erano stati mai visti. Forse sarebbe bene tornare ai tempi passati, quando ci si informava sui vicini di casa. Del resto le informazioni possono arrivare anche dai cittadini. Il sentore che c’è qualcosa di strano può arrivare da chiunque e può essere fondamentale per le indagini”.
Nessuno ha mai sospettato che ad Arluno la ‘ndrangheta avesse messo piede in maniera così radicata. Erano quasi degli invisibili. Ma Arluno, per voce del suo stesso sindaco, si vuole ribellare alla criminalità organizzata. “Martedì 23 gennaio – conclude – organizzeremo una serata informativa sulla ‘ndrangheta che abbiamo chiamato ‘Le mafie sotto casa’ e parleremo anche di quest’ultima tappa che ha portato al sequestro di un appartamento. Alle 21 saremo in sala consiliare dove ci sarà anche il procuratore aggiunto di Milano Alessandra Dolci che dirige la Direzione Distrettuale Antimafia”.