Il deputato e candidato alle prossime elezioni del 4 marzo Francesco Prina ce lo aveva anticipato durante la videointervista che ci ha rilasciato l’altro giorno nella redazione di CAM. Nell’occasione Prina ha annunciato di avere ricevuto risposta dal Ministro in merito all’interrogazione sollevata sul pronto soccorso di Abbiategrasso. “La materia è regionale”; ha detto il Ministero. Aggiungendo che ci si deve attenere ai dettami del decreto 70/2015 nel quale si dice, in sintesi, che i pronto soccorso non in sicurezza devono essere messi in sicurezza. “Ma il problema – aggiunge Prina – Non riguarda solo Abbiategrasso. Ci sono disagi enormi anche a Magenta e Cuggiono. Avete mai provato ad andare al pronto soccorso di Magenta? C’è un evidente problema di sovraffollamento e meno male che è in costruzione il nuovo pronto soccorso che, speriamo, dovrà migliorare le cose”. Le parole di Prina sulla sanità le possiamo ascoltare nel video che pubblichiamo sotto dal minuto 13. Per completezza di informazione pubblichiamo anche il comunicato stampa giunto ieri in merito al PS di Abbiategrasso:
Il pronto soccorso di Abbiategrasso e l’imbarazzante silenzio di Regione Lombardia. È giunta oggi una prima risposta istruttoria del Ministero della Salute all’interrogazione parlamentare del deputato Francesco Prina in merito alla chiusura del PS nelle ore notturne. “Questo ufficio dal 13 Novembre 2017, ha chiesto più volte a Regione Lombardia gli elementi di propria competenza, senza tuttavia avere alcun riscontro” si legge nella risposta del Ministero.
“C’è poco da dire: la Regione guidata dal centrodestra prima chiude le porte di un presidio ospedaliero fondamentale per il territorio e poi non se ne assume nemmeno la responsabilità – ha dichiarato Prina – Tre mesi fa, mercoledì 8 novembre 2017, nella seduta n. 883, ho presentato un’interrogazione al Ministero della Salute per chiedere delucidazioni in merito alla chiusa del Pronto Soccorso e la garanzia del rispetto dei L.E.A (Livelli essenziali d’assistenza del territorio di competenza dell’ospedale), la “non risposta” è arrivata oggi: il Ministero non può valutare la situazione perché, a fronte della richiesta di chiarimenti e dati oggettivi, inoltrata alla regione, ormai da tre mesi, “non è ancora giunta alcuna risposta”.
Nell’atto ripresentato alla Camera il 17 gennaio scorso, il deputato e candidato Francesco Prina richiedeva ancora di conoscere attraverso risposta scritta: “quali iniziative, per quanto di competenza e in collaborazione con la regione, intenda assumere il Governo per avviare un monitoraggio delle criticità connesse al riordino delle reti ospedaliere”. Criticità che vanno ad affliggere la popolazione anziana e le fasce più deboli, oltre che ad affollare il Pronto soccorso di Magenta. “La mia richiesta interpreta la volontà popolare espressa nelle 11.163 firme raccolte e nelle deliberazioni dei quindici consigli comunali del distretto – continua Prina -. Come è possibile che davanti a queste criticità Regione Lombardia chiuda gli occhi e serri le labbra in un imbarazzante silenzio?”.
Il Ministero della Salute, dal canto suo, fa sapere di aver sollecitato più volte una risposta regionale (in data 13 novembre, 22 e 31 gennaio) e di aver “strappato” a Regione Lombardia l’impegno a rispondere nel più breve tempo possibile. “Questa mancanza di responsabilità mi lascia basito e spero che il silenzio non sia dovuto a logiche di partito o di schieramento politico: la salute dei cittadini non è un gioco – dichiara Prina-. Questo triste episodio rimarca, ancora una volta, l’incompetenza dell’attuale Giunta Regionale. Occorre cambiare ora, con Giorgio Gori, per fare meglio e favorire la collaborazione tra le istituzioni locali e nazionali”.
Tuttavia nella risposta ancora in istruttoria del ministero della Salute, si ribadisce e precisa che: (riportato virgolettato) “Devo, infatti, far presente che le questioni sollevate dall’atto ispettivo, (promosso dall’On. Prina) attengono a profili strettamente inerenti l’organizzazione dei servizi sanitari – la quale, come noto, costituisce una specifica prerogativa regionale”.
Più chiaro di così, non si può, la Regione ha chiuso il PS, ora in difficoltà, non sa ancora spiegare le ragioni. I cittadini quanto devono attendere?