Hanno agito nel cuore della notte riuscendo a fare piazza pulita di telefonini cellulari e smartphone. Questa volta i ladri hanno preso di mira l’Iper di via Leopardi a Magenta. Hanno, probabilmente, parcheggiato l’auto lungo corso Italia perché le sbarre alle 4 della notte di venerdì erano ancora abbassate e si sono avvicinati ad una porta laterale. Hanno aperto la clèr e sfondato la vetrata d’ingresso. Una volta all’interno si sono diretti verso le due bacheche in vetro che custodivano i cellulari, distanti pochi metri dalla porta.
Le hanno rovesciate rompendole e, nel giro di pochissimi secondi, hanno raccolto tutto quello che potevano. Hanno messo i telefonini nei sacchi per poi scappare a gambe levate verso l’auto lungo la statale 526. Sono partiti e si sono dileguati nel buio proprio mentre stavano arrivando i carabinieri. I ladri hanno agito riuscendo a non farsi sentire e solo successivamente il personale addetto alla sicurezza si è accorto di quello che stava succedendo e ha allertato il 112. I carabinieri si sono mosso immediatamente con tutti gli uomini che potevano arrivare a Magenta, ma per pochi secondi i ladri erano riusciti a scappare. Si tratta certamente di una banda di professionisti specializzati in colpi di questo genere. Tra i telefoni rubati ve ne sono alcuni di valore, molti il cui costo si aggira attorno alle 200, 300 euro e anche alcuni telefonini da pochi euro. Anche questa volta i ladri sono riusciti a farla franca.
Come era accaduto poche notti prima al bancomat della Banca Intesa San Paolo tra via Volta e via Cavallari dove però sono riusciti solo a combinare un gran danno. Dopo l’esplosione i ladri, in quell’occasione, sono scappati senza soldi tanto da tentare il colpo presso un altro istituto di credito nel pavese. Negli ultimi tempi sono stati parecchi i furti ad esercizi commerciali di Magenta, soprattutto nella zona centrale della città. Tutti in piena notte quando i controlli diminuiscono ed è più facile fuggire. I carabinieri, la scorsa notte, hanno setacciato tutte le grandi arterie di collegamento che portano a Magenta senza successo. Ovviamente le indagini continueranno e verranno visionate le immagini degli impianti di videosorveglianza interni.