Accade a Milano, nella grande metropoli. Un uomo di circa 55 anni è seduto davanti alla sede della Croce Verde di Baggio di piazza Cesare Stovani. Poco fa, in questo momento. E’ lì tremolante perché ha freddo. E’ un senza fissa dimora, come si dice. Addosso ha del vomito, è sporco. Trasandato. I soccorritori si avvicinano a lui e gli chiedono se vuole aiuto e se devono portarlo in ospedale. Ma lui risponde che non vuole aiuto. I soccorritori non si arrendono.
Il solo pensiero di lasciarlo lì in quelle condizioni è devastante. La notte in arrivo può dargli il colpo di grazia. I soccorritori chiamano la Polizia locale di Milano. E loro rispondono che non possono togliere una macchina dal territorio con il rischio di mandarla lì per niente. Perché poi magari quel senza tetto continua a rifiutare ogni aiuto. Ma è possibile ragionare in questo modo? Un giro anche solo per vedere e parlare con quell’uomo lo potevano fare. Sarebbe stata un’ora di intervento in tutto e Milano sarebbe rimasta quella di prima.
Conosciamo benissimo tutte le Polizie locali del magentino e, qualunque comando sarebbe partito immediatamente con un’auto per verificare cosa fosse accaduto e se ci fosse qualcuno. A Milano evidentemente, sono abituati. E ragionano diversamente dalla provincia. Un senza tetto è solo uno dei tanti barboni che popolano la megalopoli. Se vuole soffrire al freddo sul marciapiede in mezzo all’urina e al vomito che faccia pure.