Continua la rubrica ‘Tra me e te’ condotta da Francesco Bigogno. Ospite in redazione oggi il presidente del Parco del Ticino Gian Pietro Beltrami Parlaci del nostro bellissimo Parco del Ticino: Fondato il 9 gennaio 1974. Un parco che rappresenta la via di collegamento tra gli Appennini e le Alpi.
In questo territorio abbiamo circa 20mila ettari di boschi planiziali, 60mila ettari di seminativo e mille aziende agricole all’interno del Parco. Tutto questo ci mette nelle condizioni di guardare al futuro con attenzione. Oltre alla salvaguardia dell’ambiente abbiamo e stiamo sviluppando iniziative che devono far vivere ancor di più il parco per la nostra gente. Renderlo più godibile e appetibile per il turismo. Abbiamo l’aeroporto di Malpensa. Molti arrivano da lontano e non conoscono il parco. Molte sono le città storiche a cominciare da Magenta, ma anche l’abbazia di Morimondo, la Canonica di Bernate Ticino, i sacrari che portiamo nel parco e i nostri centri parco con Monte Divido, la Dogana Austroungarica, la sede operativa della Fagiana, l’oasi a Vigevano e i Geraci a Motta Visconti. Dal 2009 ad oggi il parco ha creato i presupposti perché si creasse un Consorzio Produttori del parco. Tanti i comuni che ne fanno parte. Gli amministratori vivono il parco come un limite o una opportunità? Nel 2012 quando mi sono insediato esistevano alcuni problemi con alcuni comuni del pavese. Ci siamo confrontati facendo valere le nostre ragioni tenendo presenti i principi fondamentali dello statuto del parco. Qualche errore lo commettiamo, ma sempre in buona fede.
Qual è il vantaggio di far parte del Parco del Ticino? Quello di essere garantiti in determinate iniziative anche sul piano operativo e legale. Il Parco vanta 14 guardie e un comandante, ma ben 300 volontari Gev e Protezione Civile. E’ il nostro piccolo esercito, senza di loro tanti servizi non si potrebbero fare. Loro garantiscono anche i comuni. La nostra protezione civile è un fiore all’occhiello di regione Lombardia. Ci hanno chiamato in diverse parti d’Italia per varie situazioni di emergenza e sempre abbiamo ricevuto elogi Uno dei punti importanti è la tutela dell’ambiente.
Il problema del lago Maggiore e la gestione dei cinghiali, possiamo parlarne? Sono 4 anni che lotto quotidianamente senza trovare soddisfazioni. Dopo otto anni di sperimentazioni ad un metro e mezzo sullo zero idrometrico a Sesto Calende senza che abbia mai creato danni ecco che all’improvviso, per una polemica sterile e stupida si è cercato di fare in modo che si risalisse ad una vecchia legge del ’43 dicendo che gli accordi con la Svizzera consentivano il livello del lago al massimo di un metro. Molti non si sono accorti che il mondo è cambiato. Gli ultimi anni di siccità pesantissima sono stati un durissimo colpo per l’agricoltura. Sono tre anni che il fiume passa le estati al minimo flusso vitale. Anche la biodiversità ne risente in maniera importante. Tutto questo ha creato problemi non indifferenti. A Roma con il Ministro ci siamo confrontati. Sembrava che il Ministro fosse accondiscendente a portare il livello del lago ad un metro e mezzo sullo zero idrometrico. Si è trovata una soluzione che non accontenta. Oggi il livello è portato a un metro e venticinque. L’agricoltura, in queste condizioni, è messa a serio rischio. L’anno scorso sono stati abbattuti 1.168 cinghiali, un ventesimo di quelli che girano nel Parco. Regione Lombardia ci ha sempre assistito a rimborsare i danni causati dai cinghiali. Beltrami parla di molto altro (soprattutto di turismo) e lo possiamo ascoltare nel video che proponiamo: