BISTO G. – – Venerdì scorso, presso la Casa Famiglia di Busto Garolfo del gruppo Sodalitas- Fondazione Mantovani, è stata inaugurata la mostra ‘Vivere l’Arte’. Una rassegna artistica, che dopo la presentazione nell’ottobre scorso, all’interno della splendida cornice di Villa Clerici a Cuggiono, ora, viene ospitata in tutte le strutture socio sanitarie del gruppo. A Busto Garolfo la mostra resterà fino al prossimo 7 marzo. Al taglio del nastro, sono stati invitati, operatori, volontari, nonché, i famigliari di tutti i residenti della Casa Famiglia.
A portare il loro saluto c’erano la Signora Marinella Restelli Mantovani, responsabile e coordinatrice di tutte le attività di animazione che si svolgono nelle Case Famiglia del Gruppo, Daria Chiodini Coordinatrice delle Case Famiglia di Busto Garolfo e Inveruno, Laura Vismara Vice Coordinatrice della Casa Famiglia di Busto Garolfo e le animatrici Elena Zanzottera e Simona Crivelli che hanno accompagnato i residenti nella realizzazione del progetto ‘Vivere l’Arte’. Presente anche il Presidente di Sodalitas Onlus Lorenzo Pobbiati.
Attraverso questo progetto i capolavori di Renoir, Monet, Van Gogh, Tiziano, Cézanne e tanti altri pittori dell’Ottocento e del Novecento, sono stati rivisti, non senza un filo di autoironia, dai residenti delle Case Famiglia di Sodalitas- Fondazione Mantovani che per l’occasione sono diventati a loro volta protagonisti di autentici ‘scatti d’autore’. Una quarantina di opere frutto di un percorso che ha coinvolto una sessantina di anziani e che si è sviluppato lungo l’arco di diversi mesi. I residenti delle Case Famiglia hanno vestito i panni dei personaggi di questi grandi classici.
La rassegna fotografica, inoltre, si conclude con un video della durata di circa una decina di minuti, un vero e proprio backstage del progetto in cui nulla è stato lasciato al caso, dalla scelta degli abiti alle luci e alle ambientazioni per ricreare le medesime situazioni. Alcuni di questi scatti sono stati utilizzati per la realizzazione del calendario 2018.
FOTO Anna Musazzi che ha ‘interpretato’ la Rêverie di Pierre-Auguste Renoir