Pubblichiamo la lettera firmata Giorgio Raimondi Presidente No Porcilaia Intensiva, letta dal Sindaco di Robecchetto Giorgio Braga durante la commissione ambiente e territorio, tenutasi sulle problematiche dell’allevamento intensivo di maiali in progetto a Malvaglio.
Al Sindaco del Comune di Robecchetto con Induno
Sig. Giorgio Braga
Robecchetto con Induno, 19 Febbraio 2018
L’Associazione “No Porcilaia Intensiva” (di seguito NPI) per la tutela sanitaria, ambientale ed economico-sociale di Robecchetto con Induno contro l’allevamento intensivo di suini, qui rappresentata dal suo Presidente Giorgio Raimondi, dichiara la sua grande preoccupazione per tutta la cittadinanza del Comune di Robecchetto con Indunoe limitrofi in merito al progetto presentato dall’azienda agricola Bella Isa.
L’insediamento di un allevamento intensivo di 1900 suini a ridosso dell’area residenziale del Comune di Robecchetto con Induno implicherebbe infatti notevoli impatti negativi per i cittadini del comune e delle aree limitrofe e per l’ambiente. Secondo il progetto presentato tale insediamento si localizzerebbe ad una distanza di soli 300 metri dall’abitato di Malvaglio (provenendo dalla Strada Provinciale 127 da Cuggiono in direzione Robecchetto con Induno sulla destra, a ridosso delle abitazioni).
Di seguito una sintesi di tali impatti negativi riassumibili in altissimi costi per la collettività in termini di impatto ambientale, sociale, relativo alla salute ed economico.
Per quanto riguarda l’impatto ambientale, si ricorda che un allevamento intensivo di suini può portare a fenomeni di inquinamento idrico della falda acquifera comunale dovuto al trattamento e allo smaltimento delle acque reflue (escrementi fino a 16 chili al giorno, per capo), ricche di sostanze nocive quali l’ammoniaca responsabile dell’acidificazione dei suoli e delle acque, e antibiotici. Si ricordi infatti che gli allevamenti intensivi producono ammoniaca e gas serra (metano, protossido d’azoto e anidride carbonica).L’inquinamento atmosferico determinato dall’ammoniaca, metano e protossido di azoto prodotto dai suini è quindi un altro costo ambientale che tutta la comunità dovrebbe sopportare a seguito di un tale progetto.
In termini di viabilità, ci si aspetti inoltre un aumento del traffico locale per il trasporto di mangimi, escrementi e prodotti finiti, con conseguente danno acustico e atmosferico.
Si ricordi inoltre che lo smaltimento dei reflui nelle varie zone selezionate, tutte in prossimità di aree residenziali o ricreative, porterà sicuramente con sé cattivo odore per tutti, con relativo inquinamento dell’aria, creazione di maleodoranti pozze di escrementi e, ancora una volta, rischi fortissimi di contaminazione delle falde acquifere, in particolare con batteri infettivi, azoto, ammoniaca, nitrati e fosforo.
In termini di impatto sociale e relativo alla salute, i rischi sono elevatissimi purtroppo. In base a studi effettuati su territori limitrofi a tale tipo di insediamento, si riscontra l’incidenza di patologie cardiopatiche, di insufficienza renale e displasie in leggero ma sensibile aumento.
In termini economici infine, l’impatto per la comunità di Robecchetto con Induno è grandissimo e, ancora una volta, estremamente negativo. A seguito di una ricerca di mercato sull’impatto di tale insediamento sui valori immobiliari delle residenze site nel comune, si riscontra che in media un deprezzamento del 40% caratterizzerà tutte le proprietà immobiliari più vicine a tale insediamento. In particolare purtroppo, alcuni esperti del settore hanno sintetizzato in “totale invendibilità”delle proprietà a 300-500 metri di distanza da un tale insediamento. Tale deprezzamento è presente inoltre su tutte le altre proprietà del comune di Robecchetto con Induno con un valore medio di deprezzamento del 15-20%, a scalare in base alla distanza. In sostanza, a parità di condizioni, il valoredi ogni immobile sul territorio subirà un deprezzamento rispetto al passato e rispetto a proprietà simili in altri comuni che non presentano un tale insediamento a così breve distanza dall’abitato comunale. Si sottolinea inoltre che in termini di posti di lavoro, questo tipo di allevamento vienegeneralmentegestito da un’unica persona quindi con un impatto sull’occupazione nel paese irrisorio, contro danni economici grandissimi per tutta la collettività.
Alla luce di quanto esposto, risulta evidente che l’impatto di un tale insediamento è assolutamente e grandemente negativo per la cittadinanza robecchettese e per l’ambiente (flora e fauna, si pensi qui alle condizioni degli animali), contrario infatti ad ogni principio di biodiversità e cura degli animali.
I molteplici impatti di questa proposta –ambientale, viabilistico, di inquinamento, consumo di suolo agricolo, ecc. – richiedono un’attenta analisi non solo da un punto di vista legale e procedurale ma soprattutto in termini di costi da sostenere dall’intera collettività. Se da una parte l’associazione non è certo contro le iniziative di giovani imprenditori nel territorio, dall’altra è convinta che tali iniziative devono considerare l’impatto su tutti e come dimostrato tale proposta ha dei costi altissimi per i cittadini. Per tale motivo, passo successivo di NPI sarà la condivisione di informazioni su tali impatti con tutta la cittadinanza robecchettese e la conseguente raccolta firma contro tale progetto di allevamento intensivo a ridosso del comune di Robecchetto con Induno.
Confidando nel lavoro della Sua Amministrazione,
In fede,
Giorgio Raimondi
Presidente No Porcilaia Intensiva