Sabato 24 febbraio 2018 in piazza Duomo a Milano si è tenuto il convegno organizzato dalla lega in vista delle elezioni del 4 marzo, il quale vedrà Matteo Salvini come protagonista. Il corteo è arrivato in piazza alle ore 15, mentre esse era già popolata quasi interamente da un numero consistente di persone.
Presenti erano il presidente del Veneto, Luca Zaia e il candidato presidente della Lombardia, Attilio Fontana, i quali hanno presentato brevemente la loro posizione nei confronti della lega di Salvini, prontando il loro discorso sull’autonomia delle singole regioni, qualora ce ne fosse la richiesta.
L’avvocato Giulia Bongiorno continua e infierisce contro lo svuotamento dei carceri e il pagamento invece di 34 milioni da parte dello stato italiano per chi è finito in carcere prima del processo. Ritiene la difesa sempre legittima in qualsiasi circostanza e prende una posizione contro gli immigrati dell’est che “approfittano della nostra bontà”.
Entra dunque Matteo Salvini con la figlia sulle spalle, accolto con grande clamore dalla folla, munita di grandi bandiere di svariate regioni e con la scritta “prima gli Italiani” dominante. Inizia il suo discorso criticando i movimenti anti-fascisti, mossi nei giorni precedenti e ricordando subito quali sono le tradizioni, la storia e la cultura italiana da rispettare.
“Vengono dati 278 euro ai disabili e 1000 ad un’associazione che sfrutta l’immigrazione per arricchirsi”, afferma, sottolineando il costo differente che comporta mantenere un immigrato in Italia, piuttosto che nel proprio paese. Critica la disoccupazione, la povertà ma soprattutto critica il governo Renzi, definendolo “ideatore di false promesse”. Trova inoltre inammissibile mandare lavoratori all’estero, quando potrebbero crescere qui in Italia, se non fossero sovrastati dalle multinazionali e ritiene fondamentale un’aliquota uguale per tutti.
“Gli operatori sanitari lavorano per aiutare e qualcuno vorrebbe mandarli a casa a 70 anni” aggiunge e ribadisce la cancellazione della legge Fornero, qualora salirà al governo. Parla di un paese di pace, di serenità, di dialogo e con le porte aperte a chiunque voglia contribuire alla ricchezza del paese, rispettandolo. “Prima gli italiani” ripete, intendo a controbattere qualsiasi regola europea che non garantisca un futuro dignitoso per ogni cittadino.
Università per tutti e meritocrazia sono alcuni dei numerosi temi trattati, ma altrettanto numerosi sono i riferimenti ai partiti di sinistra, ritenuti da Salvini responsabili di una sorta di “razzismo al contrario” che, a sua detta, ha portato un’insoddisfazione generale negli ultimi anni, ormai non più frenabile.
E dopo quasi due ore, Salvini termina il discorso, salutando la folla e ricordando l’obbligo morale di andare a votare il 4 marzo.