Riceviamo e Pubblichiamo
“Il CIPE, presieduto dall’attuale presidente del Consiglio, ha approvato, a tre giorni dallo svolgimento delle elezioni politiche e regionali, il progetto della devastante, inutile e costosa tangenziale Vigevano – Malpensa. Esprimo, come per altro già ripreso dalla stampa locale, la mia ferma contrarietà a questo progetto elaborato prima dell’entrata in vigore del codice dei beni culturali, privo delle necessarie garanzie di tutela ambientale e di una congrua valutazione nel rapporto costi/benefici”.
Ad affermarlo è Marco Dal Toso, candidato di Liberi e Uguali alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale di Abbiategrasso.
E’ incredibile come si usi la scadenza elettorale per operazioni che hanno lo scopo evidente di raccattare voti in spregio alla difesa dell’ambiente, ad una corretta programmazione economica e allo stesso buon senso.
L’obiettivo da cui è scaturita la necessità dell’infrastruttura è venuto meno (la terza pista di Malpensa).
Malpensa è stato declassato da Hub a “point to point”. Ora la strategia aeroportuale verte sul trasporto cargo, dunque su esigenze ben diverse: il trasporto pesante cerca i raccordi autostradali, A8 e A4, oppure le reti ferroviarie. Inoltre lo sviluppo del cargo da e per l’aeroporto è di molto inferiore a quella di una grande struttura di vendita (il rapporto è di circa 1 a 10). Le previsioni di traffico alla base del progetto non sono dunque più valide. Nessuna simulazione è stata effettuata per verificare la necessità e l’efficacia degli interventi.
Ma quel che è molto grave è che le tratte A e C, approvate dal CIPE, attraversano paesaggi di altissimo valore, che verranno modificati irrimediabilmente. I dati di traffico esistenti non mostrano una vera necessità di intervento, se non per la soluzione locale di alcuni nodi.
La tratta B (che non è finanziata) è la più trafficata in quanto porta quotidianamente i pendolari dalla Lomellina a Milano. Un miglioramento di quella tratta poteva andare incontro a delle esigenze reali, prevalentemente attraverso la riqualificazione delle infrastrutture esistenti. La risoluzione dei nodi locali e il miglioramento della tratta B sono state oggetto, negli anni, di proposte alternative diverse prodotte dal Parco Ticino e da Città Metropolitana. Entrambe le alternative prevedevano soluzioni ai problemi reali, costi di realizzazione, di manutenzione e impatti significativamente ridotti. Nessuna delle alternative proposte è stata presa in considerazione da ANAS, da Regione Lombardia, dalla Lega, da Massimo Garavaglia, dal Governo.
La sordità di chi ha mosso i fili su questa questione è stata impressionante. Così come l’incoerenza del Governo. Nell’allegato al DEF (Documento di Economia e Finanza 2017) sulle infrastrutture, che rappresenta il documento strategico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, firmato dal Presidente del Consiglio Gentiloni, dai Ministri Padoan e Del Rio, non c’è traccia della SS11 all’interno del Programma degli interventi. Infatti le strategie delineate dal MIT nel medesimo documento per le città metropolitane, prevedono “infrastrutture utili, snelle e condivise, integrazione modale e intermodalità, valorizzazione del patrimonio infrastrutturale esistente, sviluppo urbano sostenibile”: è evidente la mancanza di coerenza tra l’opera approvata dal CIPE e gli obiettivi strategici Ministeriali che sono, peraltro, in linea con le strategie europee per la mobilità delle aree metropolitane.
E non è difficile prevedere che i costi dell’opera, così come è accaduto per altre infrastrutture stradali lombarde, lieviteranno (e di parecchio) nel corso del tempo.
“Ripartiamo dalla partecipazione dei cittadini ai processi decisionali e dalle effettive esigenze del territorio del magentino-abbiatense, potenziando e migliorando la qualità dei trasporto pubblico attualmente inadeguato” ha concluso l’esponente di LeU.
Sinistra Italiana Ovest Milano