Chi ha preso parte oggi alla Corriamo per l’Hospice di Abbiategrasso ha sperimentato sulla sua pelle quanto sia duro e bello correre. Fango all’inverosimile, neve, ghiaccio, sentieri scivoloso dove solo rimanere in equilibrio era già un’impresa e freddo da non credere per essere ai primi di marzo. Eppure si sono presentati alla corsa non competitiva in 1.400. Organizzata dal locale gruppo podistico VTV, dal gruppo ‘La Cappelletta’ e dai volontari dell’Hospice di Abbiategrasso (la struttura di via dei Mille che si occupa di malati in fase terminale) ha saputo, ancora una volta, lanciare un messaggio importante. Ovvero che lo sport e la solidarietà camminano insieme. Anche su percorsi accidentati come quello di oggi sulle distanze di 6, 12 e 21 chilometri. Il bello è stato attraversare pianure innevate a fianco di antichi cascinali, tutto nel bel mezzo del Parco del Ticino. E rallentare o fermarsi per assaporare il silenzio della campagna imbiancata. L’intero ricavato verrà donato all’associazione di volontariato dell’Hospice. Alla fine nessuna classifica perché la corsa era non competitiva con partenza libera. C’erano atleti che hanno provato a misurarsi su terreni difficoltosi in vista dei prossimi appuntamenti, ma anche tantissime famiglie. Per alcuni era la prima volta che si cimentavano con la corsa e i commenti erano entusiasti. Corrado Dell’Acqua è il presidente dell’associazione Amici dell’Hospice di Abbiategrasso. È felice per l’ottima riuscita della manifestazione perché lo sforzo di tutti è stato ripagato “E’ stato un lavoro svolto in sinergia – ha commentato – come volontari dell’Hospice abbiamo partecipato con gruppo di 25 volontari che hanno preparato il ristoro finale, fondamentale poi il gruppo di volontariato della Cappelletta che ha concesso gli spazi. Il grosso, in una corsa podistica, lo hanno fatto quelli del VTV, la societa’ sportiva di Abbiategrasso”. Nella struttura dell’Hospice i volontari danno un grande supporto al personale. “Stiamo cercando di aprire il volontariato anche per l’assistenza domiciliare – conclude Dell’Acqua -. Abbiamo volontari che non entrano nel reparto, ma svolgono compiti fondamentali. Per esempio il servizio presso la stireria, abbiamo poi il gruppo eventi che si occupa dell’organizzazione dei vari appuntamenti, come la corsa di oggi”.