ALTOMILANESE – Un libro dettagliatissimo, frutto del fatto che l’autore, Paolo Grillo, ha consultato i libri di cantiere che hanno registrato la “Nascita di una cattedrale: 1386-1418. La fondazione del Duomodi Milano”. Dalla valle del Toce al Lago Maggiore e poi giù lungo il Ticino e il Naviglio Grande fino ad arrivare a Milano. E cita alcuni incidenti avvenuti: nel 1391 la chiatta di Giacomo Albertino da Pallanza si schiantò presso il ponte di Padregnano. In tre giorni di fatiche cinque lavoranti riuscirono a portare a riva i marmi imbarcati. Un’operazione ancora più complessa fu compiuta nel dicembre 1404 alla bocca che metteva in comunicazione il Ticino con il Naviglio a Tornavento “Qui, per recuperare un carico di marmi affondato si utilizzò il platus di Lando da Rosate, sul quale fu piazzato un argano e con l’aiuto di lavranti assunti a Oleggio fu possibile portare a riva i marmi perduti”-
I ponti rappresentavano passaggi particolarmente delicati. Era facile che le chiatte sovraccaricate li urtasssero capovolgendosi. E’ ciò che successe al Ponte di Castano nel 1394. Una parte dei marmi fu ripescata dal mugnaio locale e dai suoi aiutanti che ne ricavavano una buona ricompensa.
FOTO Il Ticino a Sesto Calende e la Valle del Toce dove il marmo di Candoglia iniziava il suo percorso verso Milano