Continua la nostra ‘Storia delle Vie turbighesi’, con l’unico Vicolo che inizia con la ‘U’, realizzato per accedere alle ‘Officine Meccaniche Excelsior Mazzoni’ che aprirono cent’anni fa e arrivarono ad occupare un centinaio di lavoratori…
147 – UNDICI FEBBRAIO 1929
Trasversale destra di Via dei Frati fu denominata in occasione della firma del Concordato fra Stato e Chiesa che fece dire a Mussolini: “Sono più bravo di Cavour…”.
Difatti, la firma dei Patti Lateranensi avvenne l’11 febbraio 1929 e riuscì d’un colpo a colmare il fossato apertosi tra il Fascismo e il Paese dopo il delitto Matteotti. Artefici dell’evento furono il cardinal Gasparri e il Duce che sottoscrissero gli accordi nel Palazzo del Laterano (da qui l’aggettivo di lateranensi) in qualità di plenipotenziario rispettivamente del Pontefice Pio XI e del Re d’Italia Vittorio Emanuele III. Si chiuse così – con tanti soldi versati dallo Stato Italiano alla Chiesa che, sembrerebbe, li abbia investiti nel centro di Londra – la Questione Romana, apertasi a Porta Pia e non fa niente se, poco dopo, il Papa licenziò il suo Segretario di Stato, deluso dei rapporti tra Stato e Chiesa sorti proprio in conseguenza del Concordato.
Per tornare a nostro Vicolo cieco, inizialmente si chiamò della ‘Conciliazione’ (poi prese il nome attuale) e conduceva alle Officine Meccaniche Excelsior Mazzoni, la più antica officina turbighse, sorta giusto un secolo fa (1919) per iniziativa di tre soci: Caccia, Canna e Mazzoni. Con i torni paralleli, le limatrici, i trapaci Excelsior, nel secondo dopoguerra, la fabbricadava lavoro ad oltre cento dipendenti. Purtroppo, dopo un secolo, oggi è in liquidazione..
FOTO in evidenza, la ‘fabbrica’ chiusa da tempo e i fondatori in un flash del 1921