In un tempo remoto la Via XXV aprile era l’alveo del torrente Arno, affluente del Ticino. Non è un caso che ci siano tante bocchette di raccolta dell’acqua piovana…
148 – 25 APRILE 1945
Inizia da piazza San Francesco – nella foto degli Anni Cinquanta dove compare un arrotino – e arriva a Via Milano. E’ stata denominata con delibera della Giunta Municipale del 13 maggio1945, allo scopo di cancellare le tracce del Ventennio. Difatti, nello ‘Stato delle Anime’ del primo Ottocento era denominata ‘Corsia’; poi prese il none di ‘Via Gallarate’; in seguito ‘Via 28 Ottobre 1922’, data della ‘Marcia su Roma’(alla quale partecipò una decina di turbighesi) e, infine, quella della ‘Liberazione’. Ha segnato quindi tante stagioni turbighesi.
La strada, da piazza San Francesco (punto nevralgico del paese), arriva al terrazzamento più alto del Ticino, dove la costa presenta due rientranze, una accostata all’altra: dove un tempo c’era il casello (ora chiuso a seguito dal raddoppio in sede del tracciato ferroviario) l’altitudine è di 169 metri s.l.m. , mentre il Castello – posto a un chilometro distanza – è a 145 m. Proprio questa configurazione fa ipotizzare che tale Via, asse di penetrazione longitudinale del paese, sia quello che i geologi chiamano un ‘conoide di deiezione’, formato dal torrente Arno in tempi remoti, quand’era un affluente del Ticino e di cui il toponimo è rimasto nella parte bassa del paese.
Tale torrente è stato rintracciato, senza ombra di dubbio, nel vicinanze della Cascina Maggia (area oggi inclusa nel Piano Regionale Cave, per conto dei Seratoni, proprio per la qualità degli inerti), luogo dal quale partì la fiumana d’acqua che, nel 1836, inondò Turbigo (c’è il documento nell’Archivio Parrocchale turbighese che descrive dettagliatamente quanto avvenne e rende grazie a chi aiutò il paese ad uscire dal pantano).
Al di là di queste osservazioni di carattere morfologico, che però hanno fatto la storia della Via, anticamente questo tratto di strada, che scende dall’altopiano asciutto e penetra nella valle, era parte della ‘Strada del Porto’ di cui abbiamo già parlato in questa ‘Storia delle Vie’. Strada importante, probabilmente romana, poi Regia, che aveva il principio alle porte della città di Milano e proseguiva, dopo aver attraversato il Ticino a Turbigo, verso Nord.
FOTO in evidenza, Piazza San Francesco dove inizia la Via XXV aprile; La Via XXV aprile con i ‘culunnit’ ad indicare che un tempo era una strada provinciale
149 – VERDI GIUSEPPE
Collega la Via Mazzini alla Via Bainsizza e fu denominata il 12 agosto 1951.
150 – VIGNACCIA, Largo
L’8 febbraio 2007 la Giunta Municipale ha denominato Largo ‘Vignaccia’, area adibita a parcheggio situata a metà della via A. da Giussano. Il toponimo, oltre a ricordare un antico campo avitato, ci parla della viticoltura, diffusa nei nostri paesi sin dall’antichità. Ebbe un notevole incremento prima del Mille, in quanto la vite e il vino erano elementi caratterizzanti la civiltà medievale. Lo documentano le mappe che indicano com’era coltivato il territorio fino alla seconda metà dell’Ottocento quando la filossera e la peronospora portarono a compimento la loro azione distruttrice.