“Amato pastore e testimone contagioso di carità”. A chi se non a monsignor Giuseppe Locatelli poteva essere intitolato il refettorio di comunità ‘Non di solo pane’ a Magenta. La cerimonia è avvenuta lunedì nella cappella di via Moncenisio, nel giorno di San Giuseppe. Dopo la messa celebrata dal parroco don Giuseppe Marinoni ecco l’intitolazione ad un uomo, un sacerdote, che ha fatto della carità la sua ragione di vita e rimarrà per sempre nei cuori dei magentini.
Parroco a Magenta negli anni ’80, nato nel 1931 e tornato alla Casa del Padre lo scorso anno, i soci fondatori e i volontari di ‘Non di solo pane’ non hanno avuto dubbi sul fatto che il luogo dove i bisognosi possono trovare un pasto dovesse essere dedicato a lui. Del resto è ormai consuetudine dedicare ad un nome un luogo particolare. Si penso al centro Paolo VI, nel quale c’è l’ambulatorio dedicato alla dottoressa Elena Sachsel e al consultorio dedicato a Santa Gianna Beretta Molla. Il nome di un luogo dedicato ad una istituzione “perché possa essere ricordato dai nostri figli”, ha detto il parroco. Don Giuseppe ha costruito il centro di san Francesco e santa Chiara con un’idea ben precisa.
Quello di un luogo per gli abitanti del territorio che lo hanno costruito. E così facendo la carità diventa attenzione a chi è in difficoltà. Da ieri chi entrerà nel refettorio leggerà il nome di monsignor Giuseppe Locatelli, il parroco di Magenta che fece della carità la sua ragione di vita.