LONATE POZZOLO – Chi si è occupato di storia locale nel territorio della riva sinistra del Ticino negli ultimi cinquant’anni ha sicuramente incontrato il nome del conte Gian Domenico Oltrona Visconti di Sant’Antonino che il Comune di Lonate Pozzolo ha voluto dedicare, oggi – 24 marzo 2018 – la Biblioteca comunale. Nella cerimonia d’intitolazione alla storico che fu anche presidente della Biblioteca (che compie i suoi primi cinquant’anni) è prevista il ricordo, alle 10.30, della figura e dell’opera del nobiluomo da parte di un altro pezzo grosso della storia locale del nostro territorio: Franco Bertolli.
Noi ci limitiamo a riportare le parole scritte da Marco Tamburini In ricordo di Gian Domenico Oltrona Visconti pubblicato in “Archivio Storico Lombardo – giornale della Società Storica Lombarda”, serie dodicesima, vol. VII, anno CXXVII, 2001. Non prima di aver ricordato che anche chi scrive iniziò ad appassionarsi della storia locale grazie alla sua guida. Ci metteva a disposizione i libri della sua fornita biblioteca e una volta letti glieli riportavano alla sua tenuta di Sant’Antonino.
Con sovrana risoluzione del 1817 di Maria Teresa agli Oltrona Visconti fu assegnato il diritto di utilizzare il “Don”, che venne in uso, appunto, agli inizi dell’Ottocento. La famiglia era originaria di Poltrona San Mamette vicina ad Appiano Gentile.
Il 23 dicembre 2000 moriva nella sua dimora avita di Sant’Antonino Ticino di Lonate Pozzolo Gian Domenico Oltrona Visconti. Era nato 81 anni prima a Genova, nella casa materna, il 6 ottobre 1919 dal nobile avvocato Luigi e da donna Emilia Imperiale di Sant’Angelo, in parto gemellare con il fratello Ludovico Maria (che divenne un pezzo grosso dell’Enel al tempo della nazionalizzazione dell’energia elettrica, 1963 – ndr).
L’amore e l’interesse storico per le famiglie dei genitori e dei luoghi dove vivevano da diverse generazioni condizionò i suoi interessi e la sua intensa vita dedicata agli studi e alle ricerche storiche.
Nell’immediato dopoguerra inizia a pubblicare i suoi primi studi nella rinata “Rassegna Gallaratesi di Studi Patri” con il primo articolo nel 1950, La Battaglia di Tornavento (1950, n. 3) ed entra l’anno successivo nel Consiglio Direttivo della Società Gallaratese per gli Studi Patri. Nello stesso 1951 pubblica ben quattro articoli, uno in ogni numero trimestrale della “Rassegna”, iniziando quella incessante produzione che manterrà ininterrottamente per oltre un trentennio e ponendo le basi per quelle tematiche di ricerche che seguirà per tutta la vita: le tematiche sulla consorteria viscontea (Immunità e diritti dei Visconti di Somma, 1951, n. 1), le ricerche su Sant’Antonino Ticino (Memorie storiche di Sant’Antonino, 1951, n. 2) e di Lonate Pozzolo (Storia dei Monasteri di Lonate Pozzolo, 1951, n. 4), le indagine storiche sul territorio tra Gallarate e Ticino (Il rimorchio delle barche sul Naviglio Grande e un importante esperimento del secolo scorso, 1951, n. 3.
La sua collaborazione con la “Rassegna Gallaratese” assunse un carattere così assiduo e importante che nel 1953 ne diventa condirettore assieme a Pier Giuseppe Sironi con il quale manterrà la conduzione della rivista, con puntualità encomiabile delle sue uscite, fino al n. 122 del 1976-78.
La produzione di articoli e annotazioni storiche la avvia nel 1952 anche con il quotidiano “La Prealpina” con argomenti sempre riguardanti il territorio gallaratese: L’oratorio di S. Fede prima chiesa di Somma (21.2.1952), Enigmatica ma non inesplorabile la figura di Gerolamo Cardano (6.6.1952), L’abbazia di Sesto Calende in un conflitto ecclesiastico del Medioevo (11.7.1952): ben sei corposi articoli in sette mesi.
Dal settembre 1953 entra a far parte come socio della Società Storica Lombarda e subito dopo inizia a collaborare anche con la rivista della società, l'”Archivio Storico Lombardo”, con cinque recensioni pubblicate sul numero 1954-55 (s. VIII, v. V). Il suo primo articolo sull'”Archivio” verrà pubblicato nel numero del 1959 (s.VIII, vol. IX) Il soggiorno milanese del Cardinale Giuseppe Renato Imperiale, avviando una serie di studi e ricerche per onorare la famiglia genovese materna. Su questa linea si inseriranno negli anni successivi collaborazioni con notevoli contributi sul “Bollettino Linguistico” (Per la genealogia Tartaro, poi Imperiale, 1976), ancora sull'”Archivio Storico Lombardo” (Un documento per Isnardo Guarco podestà di Milano, 1985 (s.XI, vol.II) o negli “Atti dei Convegni sui ceti dominanti della repubblica”, vol. IV, Genova, 1984 (Andrea B, Imperiale e i suoi rapporti con Milano e i Visconti).
Nel dicembre 1965 succede a Claudio Sironi nella presidenza della Società Gallaratese per gli Studi Patri che manterrà fino al settembre del 1983, lasciando un’impronta indelebile sia per la conduzione della rivista che della Società, ricostituendo e ammodernando il Museo del Chiostrino di Gallarate.
L’impegno alla Società Storica Lombarda proseguì con l’incarico di Vice segretario nel 1964, di Segretario nel 1980 e di Consigliere nel 1992.
Notevoli contributi verranno pubblicati sulle “Memorie Storiche della diocesi di Milano” riguardanti in particolar modo vicende legate a Lonate Pozzolo: Il Beneficio Carcano di Lonate Pozzolo (V, 1958), Per la storia dei Monasteri di Lonate Pozzolo (XII, 1965), ma anche Le vicende dei tre canonicati di S. Sepolcro (XVI, 1969). Le ricerche su Lonate Pozzolo porteranno alla sua prima opera monografica, Storia di Lonate Pozzolo. Dalle origini al Seicento (Lonate Pozzolo, 1969) dove compendierà le risultanze di studi pubblicati in numerosi articoli negli anni precedenti.
Le vicende lonatesi e della nativa frazione di Sant’Antonino verranno riprese in due successive opere di vari autori con contributi sostanziali: Lonate Pozzolo, storia arte società, Gavirate, 1985, e S. Antonino Ticino, Gavirate, 1996.
Indagini similari le orientò verso le limitrofe località di Turbigo e Castano primo, pubblicate sulla rivista turbighese “Contrade Nostre” (Premesse alla storia altomedievale di Turbigo, 1982, e Storia di Castano Primo, 1980).
Gli anni Settanta e Ottanta lo vedranno concentrarsi su di una tematica di ricerca che diverrà prevalente nei suoi studi: la minuziosa ricostruzione dei vari rami viscontei e l’analisi di alcune figure minori tralasciate finallora dalla storiografia.
Ai fondamentali contributi giovanili pubblicati sulla “Rassegna Gallaratese” quali Un ramo visconteo nell’antico contado di Stazzona (1952, n. 1), Genesi e titolatura della signoria di Somma (1955, n. 1) e Rami Viscontei nel Gallaratese (1954, n. 1) seguiranno diversi saggi; pubblicherà sull'”Archivio Storico Lombardo” Ricerche su gentile Visconti di Orago e la sua discendenza (1976, s. X, vol. II) e Per una genealogia Visconti nei secoli XI-XIII (1978, s. X, vol. IV), sul “Bollettino della Società Storica Valtellinese” Ricerche sulla identità dei Visconti in Valtellina (n. 34, 1981), su “Aplanum” Di una proprietà Visconti a Rovello fra ‘300 e ‘400 (1982), sulla “Rivista della Società Storica Varesina” Note su alcuni Visconti nella storia di S. Maria del Monte – sec.XII-XIII (fasc.XVII, 1985), su “Libri & Documenti” Schede per la genealogia dei Visconti – secc.XII-XV (3,1986).
Tutti questi contributi portarono l’Oltrona Visconti ad aggiornare la genealogia familiare dei Visconti pubblicata dal Litta: era il suo ultimo impegno al quale dedicava tempo ed ulteriori ricerche d’archivio; queste tavole da lui predisposte vennero annunciate nell’articolo uscito nel 1985 sulla “Varesina” ma purtroppo non riuscì, probabilmente anche per gli alti costi di pubblicazione, a darli alle stampe, lasciando a noi questo impegno morale per chi ha dedicato la propria vita alla ricerca storica lombarda con una passione e dedizione da additare come esempio alle giovani generazioni.