Dal maglificio Irge alla conceria Stefania: la ruota gira e cambia continuamente i protagonisti dela nostra storia locale. Quello che fu lo stabilimento Irge è stato acquistato dalla Conceria Stefania e attrezzato ad una sorta di museo del Distretto turbighese,,,
152 – 153 VIRGILIANA (Via e Vicolo)
Da Via Nosate alla Via Enrico Fermi fu denominata con delibera n. 26 del 9 marzo 1965. Una parte dell’area tra le due Vie – oggi di proprietà della conceria Stefania – comprende quello che fu lo stabilimento ‘Irge’ con un’entrata in Via Dante e l’altra, appunto, da Via Virgiliana. Si tratta di una parte di territorio che un tempo apparteneva al Comune di Castano Primo che, negli anni del sindaco Bianchini, fu acquisita dal Comune turbighese per agevolare la posa dei servizi (fognatura, metano) agli abitanti.
Il vicolo, trasversale della stessa Via, fu denominato con la stessa delibera citata.
154 – VITTORIO VENETO
Da Via Matteotti a Via al Torrione fu denominata nel 1932, prima di allora era una Via privata come la maggior parte delle Vie comunali. Nella storia italiana è rimasto più famoso il toponimo Caporetto, che ha segnato una sconfitta militare importante della prima guerra mondiale, amziché Vittorio Veneto che, diversamente, ne ha segnato la vittoria. Gli studi recenti, pubblicati in occasione del centenario, hanno fatto intendere che il morale dei soldati svolse un ruolo fondamentale sia in occasione di Caporetto sia di Vittorio Veneto. Difatti nel 1917 molti soldati si erano interrogati sul senso che potesse avere mettere a repentaglio la propria vita per la conquista di Trieste, Lubiana o Fiume. Dopo Caporetto, però, l’esercito austro-ungarico aveva occupato il suolo italiano (!): la guerra si fece difensiva e l’esercito italiano si trovò chiaramente ad avere meno problemi con il fenomeno dell’insubordinazione. La vittoria del 1918 a Vittorio Veneto – a cui è dedicata la Via – fu una conseguenza di questa nuova disposizione d’animo dei soldati italiani.
Dal punto di vista architettonico, l’incipit di questa questa Via è simmetrico a quello della Via Fredda (Casa Ravazzani, Bureau), ciò che dà a questo tratto di strada la fisionomia tipica del primo Novecento. Perché fu proprio allora che questa parte del territorio turbighese fu urbanizzata ai margini delle esistenti Vie Lonate Pozzolo (oggi Via Matteotti) e Fredda. Purtroppo, entrambe queste case d’angolo sono disabitate: la prima in Via Vittorio Veneto (oggi in vendita) fu l’abitazione di Ermenegildo Carnevali (Turbigo 1889-1963) coniugato con Maria Seratoni (detta Mary nata Iron Mountain, Michingan, nel 1893 e morta a Turbigo nel 1963), dalla quale ebbe tre figli.
ERMENEGILDO CARNEVALI dapprima negoziante di mobili e, in seguito, industriale tessile, fu eletto consigliere comunale l’11 febbraio 1923. In seguito, venne nominato podestà con R.D. 21 luglio 1931, quale tenente in congedo del R. Esercito, Artiglieria. Fu confermato in carica per un altro quadriennio il 1° agosto 1935 e fino al 31 luglio 1939.
GIUSEPPE CARNEVALI detto Peppino (1925) figlio di Ermenegildo è stato Primario radiologico al Niguarda, sposato con tre figli, Turbighese d’oro 2003.
FOTO L’abitazione di Ermenegildo Carnevali in Via Vittorio Veneto-Via Matteotti, annessa al maglificio che si allunga lungo Via 1° Maggio