Di recente il team under 17 femminile della Nazionale italiana di Volley ha conquistato il secondo posto agli Europei di Sofia. Le azzurrine si sono rese protagoniste di una splendida cavalcata, che le ha viste dominare in lungo e in largo la fase a gironi, battendo Romania, Olanda, Turchia, Ucraina e Germania, e superando in semifinale le padrone di casa della Bulgaria in una gara tutta da vivere, ricca di emozioni e colpi di scena. Il sogno azzurro, tuttavia, si è infranto davanti alla Russia, troppo avanti sul piano tecnico e fisico. Il punteggio finale nel match decisivo recita 3-1, ma le ragazze di coach Mencarelli hanno ceduto solo ai vantaggi nei set vinti dalle avversarie. A parlarci di quest’ottimo risultato conseguito è stato Michele Fanni, secondo allenatore della Nazionale pre-juniores, rivelatosi molto disponibile nel rispondere alle nostre domande. Nel sestetto ideale della manifestazione, inoltre, compaiono i nomi della schiacciatrice Loveth Omouruyi, grande prospetto, e Claudia Consoli, a testimonianza dell’ottima prova sfornata dalle ragazze in maglia azzurra.
Michele, quale sono state le chiavi di questo percorso fantastico che ha portato alla conquista della medaglia d’argento, arrivando senza sconfitte in finale e lottando fino all’ultimo?
Innazitutto improntiamo il nostro lavoro sull’organizzazione del gioco, aspetto che tutto il movimento pallavolistico italiano cura nei minimi particolari e che antepone, addirittura , alla tecnica e al talento individuale. Cerchiamo, infatti, di adattare il nostro sistema di gioco alle qualità fisico-tecniche delle atlete. Ciò si è rivelato molto efficace soprattutto nella fase a gironi, in quanto le avversarie presentavano caratteristiche simili alle nostre sul piano fisico, tecnico e a livello di talento, così il nostro gioco, molto organizzato per appartenere a una squadra giovanile, ha dato i suoi frutti. In finale abbiamo pagato la superiorità fisica della Russia, ma che tatticamente risulta molto lineare.
Le prime sei classificate hanno ottenuto il pass per il Mondiale under 18 del 2019. Quali sono le squadre che temete di più per questa manifestazione?
In questo momento è molto difficile conoscere le squadre che ne prenderanno parte, soprattutto quelle fuori i confini dell’Europa. Dipende tutto dalle annate, tuttavia pensiamo che saranno molto ostiche le compagini di Brasile, Stati Uniti, Cina e qualche formazione proveniente dal Sudamerica, come ad esempio Cuba.
Le squadre italiane nelle competizioni europee non sfigurano mai; lo dimostrano, infatti, Perugia e Civitanova al maschile, Conegliano al femminile, tutte in lizza per la conquista della Champions League. Da quali solide basi e sani principi sono derivati questi ottimi risultati?
Ci sono molti fattori che hanno portato ad avere una tale competitività a livello europeo: restando fedele alle mie parole l’organizzazione del gioco e il lavoro svolto in palestra sono quelli più importanti, assieme alla bravura dei nostri tecnici che contribuisce enormemente alla formazione dei giocatori e delle giocatrici. Il talento senza il lavoro, soprattutto nelle giovanili, non porta a risultati sperati. Assumere un’etica di lavoro corretta è una caratteristica principale di un professionista. Inoltre ci deve essere un buon apporto della società, tramite degli innesti che rendono più lunga e ricca di talento una squadra che punta a vincere molti trofei.
Ringraziamo ancora Michele Fanni per la disponibilità mostrata nel rispondere alle nostre domande e porgiamo nuovamente i complimenti alle ragazze della Nazionale under 17 per l’ottimo percorso fatto in un’importante manifestazione quale è l’Europeo.