“ Fino agli anni ’80 le lanche del Ticino erano ricche di anguille e i bracconieri ne facevano manbassa, rivendendole ai ristoratori della zona, poiché molto apprezzate dai buongustai. Il fiume azzurro era ricchissimo di specie ittiche: trote, storioni, anguille, poi l’inquinamento, le dighe, le idrovore e la malattie hanno ridotto drasticamente il numero delle specie e degli esemplari”. A parlare, nella storica cornice di villa Castiglioni a Ponte Vecchio, sede del Parco Ticino, è il Presidente del Parco del Ticino Gian Pietro Beltrami, che ha presentato alla stampa l’iniziativa “ Correte con me per salvare l’anguilla”. Questo progetto di eco- crowfunding è un’idea del Professor Oliver Mordenti, del Corso di Laurea in Acquacoltura dell’Università di Bologna, che insieme al suo team, unico in Italia, si occupa della riproduzione e dello svezzamento larvale dell’ anguilla, specie ormai in estinzione in Italia e nel mondo.
Il gruppo è uno dei pochi al mondo ad aver messo a punto un protocollo in grado di riprodurre in cattività questo pesce. Per questo l’obiettivo principale del gruppo di ricerca è quello di capire l’alimentazione larvale in questa fase delicatissima della vita, cosa che ancora nessun ricercatore al mondo è riuscito ad ottenere. Trovare la soluzione vorrebbe dire cambiare il futuro di questo straordinario pesce e restituire al nostro Fiume Azzurro le sue ricchezze ittiche .
L‘anguilla ha una ciclo biologico molto particolare ed affascinante: raggiunta la stagione riproduttiva esso compie una lunga migrazione dai nostri fiumi fino al Mar dei Sargassi (Oceano Atlantico), dove ha luogo la riproduzione e dove subito dopo avviene la morte naturale. E’ quindi un viaggio senza ritorno in cui questo pesce affronta migliaia di km di mare, utilizzando tutte le risorse fisiche, per portare a compimento l’atto riproduttivo e garantirsi una nuova generazione. Schiuse le uova, le piccole larve compiranno la migrazione inversa, facendosi trasportare dalle correnti oceaniche, e tornando nelle nostre acque dopo circa 3 anni. Purtroppo questo ciclo vitale naturale è seriamente minacciato a causa della modifica sconsiderata degli habitat naturali, dell’inquinamento e della pesca incontrollata.
Attualmente il gruppo di ricerca del Professor Mordenti, del DIMEVET dell’università di Bologna è uno dei pochi al mondo ad aver messo a punto un protocollo in grado di riprodurre in cattività questo pesce, ma c’è ancora un ultimo step da raggiungere nella ricerca: trovare la giusta alimentazione delle larve, per completare il ciclo vitale.
Per questo l’obiettivo principale del gruppo di ricerca è quello di capire l’alimentazione larvale in questa fase delicatissima della vita, cosa che ancora nessun ricercatore al mondo è riuscito ad ottenere. Trovare la soluzione vorrebbe dire cambiare il futuro di questo straordinario pesce, specie ittica tradizionale italiana da migliaia di anni, ma che purtroppo sta scomparendo nelle nostre acque. Per fare questo l’Università di Bologna ha bisogno di sensibilizzare l’opinione pubblica e di cercare fondi per continuare gli studi e per il sostegno ai giovani ricercatori e ricercatrici .
“Il Parco del Ticino, che da sempre stimola progetti che si occupano di conservazione e protezione della fauna e della flora locali e che da tempo ha avviato una partnership con il gruppo di ricerca bolognese, grazie a questo è riuscito recentemente a ripopolare il Ticino di storioni, negli ultimi anni anch’essi quasi in estinzione.” Il Presidente Gian Pietro Beltrami ha accolto con entusiasmo il progetto di Mordenti, che è anche un runner di lungo corso e provata esperienza in corse podistiche su sterrato e in condizioni estreme, in varie parti del mondo. Il 24 maggio il Professore partirà dal Pian del Re, dove nasce il Po, e seguirà in corsa il percorso del fiume lungo l’argine, per arrivare alla foce adriatica a Pila di Po, comune di Porto Tolle. L’intero percorso coprirà circa 640 km, prevede 8 giorni di running, ripartiti in 80 km al giorno. Il riscontro mediatico dell’iniziativa servirà a raccogliere fondi per questa specifica ricerca e a ripopolare finalmente il nostro Fiume Azzurro di anguille.
Per essere protagonisti con Oliviero Mordenti ed il suo team nella ricerca riguardante le anguille del nostro Ticino, basta sostenere l’impresa con una libera donazione attraverso il “DONA ORA”.
Andando sul sito www.donazioni.unibo.it/buonacausa=dimevet – cliccare su “sostieni la ricerca del dipartimento di scienze mediche veterinarie – DIMEVET”.