Lo spettacolo teatrale che si terrà il 19 maggio al Teatro la Fenice di Santo Stefano Ticino, è una produzione dell’Associazione tra artisti Ciridì , per la regia di Vaninka Riccardi, scritto da Roberta Villa e s’ispira alla storia vera di Iqbal Masih e vuole attirare l’attenzione sulla moltitudine di bambini che nel mondo non possono vivere una infanzia serena e spensierata, come si confà alla loro età, non possono giocare o andare a scuola perchè costretti dalla estrema povertà della famiglia a lavorare, spesso in condizione di vera e propria schiavitù. La protagonista della piéce di Ciridì si chiama Fatima ed è una bambina pachistana di 12 anni che ha trascorso ben 7 anni della sua infanzia a tessere tappeti in uno scantinato e ora che è approdata in Italia, ci racconta, attraverso la storia messa in scena, il suo calvario.
Iqbal Masih, alla cui storia vera si è ispirata la storia di Fatima, nacque nel 1983, a quattro anni già lavorava in una fornace, quando suo padre decise di venderlo come schiavo a un fabbricante di tappeti, per 12 dollari. Costretto a lavorare 10-12 ore al giorno, incatenato al telaio e sottonutrito, tanto da riportare un danno alla crescita .
Nel 1992 riuscì a uscire di nascosto dalla fabbrica e partecipò insieme ad altri bambini a una manifestazione del Bonded Labor System Abolition Act. Ritornato nella fabbrica di tappeti, si rifiutò di continuare a lavorare malgrado le percosse. Il padrone sostenne che il debito anziché diminuire era aumentato a diverse migliaia di rupie, pretendendo di inserirvi lo scarso cibo dato a Iqbal, supposti errori di lavorazione eccetera. La famiglia fu costretta dalle minacce ad abbandonare il villaggio e Iqbal, ospitato in un ostello dalla BLLF, ricominciò a studiare e iniziò, come sindacalista, a battersi contro il lavoro minorile nel suo paese e in quelli limitrofi. Dal 1993 incominciò a viaggiare e a partecipare a conferenze internazionali, sensibilizzando l’opinione pubblica sui diritti negati dei bambini lavoratori pakistani contribuendo al dibattito sulla schiavitù mondiale e sui diritti internazionali dell’infanzia. Nel frattempo, sia per la pressione internazionale che per l’attivismo locale, le autorità pakistane avevano preso una serie di provvedimenti, tra cui la chiusura di decine di fabbriche di tappeti, salvando migliaia di bambini dalla schiavitù. Nel frattempo, sia per la pressione internazionale che per l’attivismo locale, le autorità pakistane avevano preso una serie di provvedimenti, tra cui la chiusura di decine di fabbriche di tappeti, salvando migliaia di bambini dalla schiavitù.
Il 16 aprile 1995, giorno di Pasqua fu ferito mortalmente in una sparatoria durante una lite con un agricoltore : la testimonianze contraddittorie rese alla polizia dai cugini testimoni avvalorerebbero la tesi del BLLF che Iqbal, divenuto ormai un famoso scomodo testimonial, fu assassinato per conto della “mafia dei tappeti”.