VARESE – La collaborazione tra Bcc di Busto Garolfo e Tribunale di Varese aiuta i giovani a diventare magistrati. Grazie alla convenzione sottoscritta con il tribunale varesino, la Banca di Credito Cooperativo sosterrà quattro tirocinanti con una borsa di studio. Un intervento, il primo di questo tipo a Varese, che vuole essere non solamente di supporto al territorio, in particolare ai giovani aspiranti magistrati, ma mira a diventare un modello affinché anche altre realtà varesine possano intervenire per aiutare i neolaureati in Giurisprudenza nel maturare i requisiti necessari per affrontare il concorso in Magistratura.
«Siamo onorati di poter dare vita a questa collaborazione tra l’istituto di credito del territorio e il Tribunale di Varese», premette il presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Roberto Scazzosi. «Una collaborazione per noi significativa perché caratterizzata da almeno tre fattori: innanzitutto il sostegno ai giovani. Parliamo di neolaureati che aspirano ad entrare in magistratura e che diventeranno i giudici e i pubblici ministeri di domani. Il secondo, è il sostegno al territorio che diventa contributo concreto, non soltanto economico, al fine di migliorare i tempi e l’operatività dei tribunali che spesso sono costretti a lavorare sotto organico. L’apporto di questi giovani con il loro tirocinio è sicuramente un elemento di aiuto all’attività dei giudici e dei pm. Non certo ultimo, come Banca di Credito Cooperativo, fondata sui valori della mutualità e della cooperazione, ci siamo fatti promotori di un’iniziativa che concretizza il principio della sussidiarietà. Un’iniziativa che auspichiamo possa essere presa ad esempio da altre realtà del territorio».
Tutto è partito da una giovane neolaureata di 25 anni otto mesi fa. Giulia Brugnerotto, al termine degli studi alla LIUC di Castellanza, aveva ben chiara la sua strada: entrare in Magistratura. Ma come? «Per affrontare il concorso di magistratura, il tirocinio in tribunale è una delle possibili strade, con la scuola di specializzazione e il titolo di avvocato, che si possono intraprendere: si tratta di affiancare un giudice per 18 mesi, assistere alle udienze e aiutarlo nella stesura dei provvedimenti», spiega. Giulia aveva tutte le carte in regola: laurea con un voto superiore a 105 e meno di 30 anni. E nel settembre 2017 ha iniziato il tirocinio in Tribunale a Varese.
Il tirocinio ha l’obiettivo di “migliorare l’efficienza del sistema giudiziario”, come dice il cosiddetto Decreto del Fare del 2013: i giovani aiutano ad alleggerire la mole di lavoro dei giudici. Per questo il ministero della Giustizia dal 2015 ha previsto anche un rimborso spese: 400 euro al mese, assegnati sulla base del reddito della famiglia. A fronte però di un raddoppio dei tirocinanti, la somma stanziata è rimasta invariata, costringendo molti giovani a fare tirocinio gratis. «Mi sono attivata per trovare una collaborazione con le imprese del territorio, trovando nella Bcc una realtà pronta ad ascoltarmi», ricorda Giulia. Dalla sua prima lettera dell’ottobre 2017 si è arrivati al giugno 2018 con la sottoscrizione della convenzione tra Bcc e Tribunale di Varese. La somma destinata è di quattro borse di studio da 2.400 euro ciascuna per un valore complessivo di 9.600 euro. «È un importante contribuito che, almeno nel mio caso, rappresenta un aiuto fondamentale nell’affrontare le spese per il concorso di magistratura. Ho sempre fatto qualche lavoretto per mantenermi gli studi; arrivata alla laurea però non volevo chiedere i soldi ai miei genitori. Per il concorso non c’è solamente da mettere in conto il viaggio a Roma, ma anche tutta la parte di studio con l’acquisto dei Codici aggiornati e dei nuovi testi: per quanto mi riguarda, l’intera borsa di studio sarà destinata a preparare il concorso».
Per il Tribunale di Varese si tratta della «prima volta che viene stipulata una convenzione con un privato per dare una mano ai tirocinanti», aggiunge Orazio Muscato, vicepresidente vicario del Tribunale e presidente della sezione Penale di Varese. «La somma stanziata dallo Stato, erogata secondo i parametri ISEE, è risultata insufficiente a coprire tutte le richieste. La tenacia dei giovani però ha premiato e la Bcc deve sentirsi orgogliosa di questo progetto che per il tribunale ha una valenza molto significativa». L’apporto dei giovani è riconosciuto dal presidente del Tribunale di Varese, Vito Piglionica: «Questi ragazzi svolgono attività di tirocinio direttamente a contatto con la realtà nel tentativo di colmare quel divario che c’è tra preparazione teorica e pratica. Ringraziamo la Bcc e ringraziamo i giovani per l’impegno che mettono nel loro tirocinio».
L’idea di Giulia, e condivisa dalla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, è dare vita ad un progetto che possa trovare continuità nel tempo. «Ai tempi della richiesta a Varese c’erano quattro tirocinanti. Oggi siamo già in sette. Questo significa che il tirocinio in Tribunale è una opportunità importante per chi vuole entrate in Magistratura», continua Giulia. «Mi piacerebbe che anche chi verrà dopo possa trovare un seppur minimo sostegno per svolgere il proprio lavoro e prepararsi al meglio per il concorso». L’iniziativa della Bcc potrebbe diventare esempio, modello di un nuovo modo di approcciarsi al “pubblico”. «Se vogliamo che le istituzioni migliorino, è giusto impegnarsi in prima persona». Conclude Scazzosi: «Come Bcc ci siamo messi a disposizione, speriamo che questa nostra iniziativa possa fare da volano e richiamare altre realtà nel sostenere questi giovani».
Le borse di studio sono state consegnate a: Giulia Brugnerotto, Giulia Ceruti, Beatrice Stefani e Dario Torricelli.
Nella foto allegata, da sinistra: Vito Piglionica, Orazio Muscato e Roberto Scazzosi davanti ai ragazzi che hanno ricevuto la borsa di studio.