Siamo andati ad assistere alla preghiera del venerdì degli uomini della Comunità Islamica di Magenta. In un parco Pertini assolato, deserto e spoglio, pian piano , chi da solo o in gruppo, chi a piedi o in bicicletta, si è radunato all’ombra delle robinie un folto gruppo di uomini di varie etnie, tra cui anche alcuni Italiani di fede islamica. I convenuti hanno steso a terra tappeti variopinti e teli poi, dopo aver tolto le calzature, hanno dato inizio al rito islamico della preghiera del venerdì. Due predicatori hanno condotto le letture di brani del Corano, prima in arabo, poi in italiano. Siamo rimasti rispettosamente in disparte e, al termine del rito, abbiamo intervistato Ayub, pachistano di origine, ma magentino da 22anni, che ci ha spiegato le difficoltà per i Musulmani presenti nel territorio, ad oggi circa 1500 (di cui il 20% sono bambini frequantanti le nostre scuole primarie), di poter ottemperare ai riti di preghiera prescritti dalla loro religione, non avendo un luogo dedicato, dato loro in concessione allo scopo, dall’amministrazione comunale.
Qui sotto il video dell’intervista ad Ayub, portavoce della comunità islamica di Magenta: