TURBIGO – I famigliari del compianto Luigi Mereghetti, 8° ‘Turbighese d’Oro’, conoscendo la nostra passione per la vecchia Turbigo, ci hanno messo a disposizione le foto che il padre aveva amorevolmente conservato nella sua abitazione di Via Fredda. Una parte di queste foto le abbiamo condivise su Facebook con i turbighesi, attraverso le quali sono stati riscoperti gli allievi del ‘Velo Club’ degli Anni Sessanta (Enzo Tapella, Paolo Re, Franco Ghezzi, Luigi Feudo), ma soprattutto le vittorie di Guido Bianchini, il quale ha avuto così motivo di ricordare la sua passione giovanile segnata da tante vittorie.
Tra i tanti fascicoletti con la copertina di plastica del tempo, uno blu, con la scrittura a mano di Luigi Mereghetti, diceva: “Cimitero 1967, 1° trofeo Raffaele Marcoli, Busto in bronzo, Scultore, Banda di Samarate”.
Nessuno muore veramente finché vive nel ricordo di chi lo ha conosciuto e il ‘carnet blu’ con le foto trouvéhanno fatto uscire dall’oblio un momento della storia turbighese, del tempo del primo trofeo ‘Raffaele Marcoli’ alla memoria. Tali memorie, di un momento vitale del ‘Velo Club’- un’associazione che continua ancor oggi ad animare la vita sportiva dell’Altomilanese – registrano il momento della posa del busto sulla tomba di Raffale Marcoli (posta nel viale centrale, dietro la cappelletta centrale che divide il secondo dal terzo campo).
Opera dello scultore samaratese Giuseppe Bandail ‘Busto in bronzo di ‘Raffaele Marcoli’ fu offerto dalla popolazione e le foto qui pubblicate fissano i diversi momenti vissuti più di cinquant’anni fa.
FOTO – Il corteo si dirige al cimitero per la cerimonia di posa del Busto in bronzo a Raffaele Marcoli, campione di ciclismo (la domenica prima della morte aveva vinto la ‘Coppa Bernocchi’); Il sindaco Giambattista Paratico nel momento in cui scopre il Busto in bronzo di Raffaele Marcoli, offerto dalla popolazione