Una giornata da trascorrere piacevolmente sulle rive del Ticino si è trasformata in tragedia. E’ avvenuta oggi a Turbigo, all’altezza del ponte che collega Lombardia e Piemonte. Un uomo di 48 anni e il cognato di 47 non hanno esitato un secondo a tuffarsi in acqua quando le due figlie del primo, entrambe di circa 10 anni, entrate nel fiume in cerca di refrigerio, hanno manifestato evidenti segnali di difficoltà. È accaduto verso le 13. Il 48enne è riuscito a mettere in salvo le due bambine, ma si è accorto che il cognato era sparito. Sparito tra le acque del fiume, forse risucchiato da un mulinello. Ha allertato immediatamente i soccorsi giunti sul posto con i vigili del fuoco di Inveruno e il nucleo sommozzatori, un equipaggio della Croce Bianca e l’elisoccorso. I sommozzatori hanno scandagliato il Ticino alla ricerca dell’uomo trovandolo senza vita incastrato sotto un pilone. Si tratta di una famiglia di origini filippine. L’uomo di 48 anni vive con la moglie e le due bambine a Busto Arsizio . Il fratello della moglie, risucchiato da uno dei tanti mulinelli del fiume viveva a Milano dove faceva il parcheggiatore. Oggi era al Ticino con la moglie e le due figlie. Oggi, tutti insieme, avevano deciso di trascorrere una giornata al Ticino. Si ripropone il problema del pericolo che rappresenta il Ticino. A perdere la vita sono, soprattutto, stranieri che non conoscono le insidie del fiume azzurro.
Il nostro Direttore, corso sul luogo della tragedia, quando è stato recuperato il cadavere dell’uomo e sono accorse la moglie, la sorella e la figlia 14enne, si è trovato di fronte al lacerante dubbio che tutti i fotoreporter di guerra e di cronaca hanno di fronte alla morte. La possibilità di documentare il dolore e la disperazione delle donne di una famiglia, distrutta in pochi minuti, è un’occasione unica e irripetibile per un fotografo giornalista, che documenta un fatto di cronaca anche con le immagini. Oggi il nostro Direttore, contro l’interesse di CAM, ha scelto di fare un passo indietro, per rispetto verso la morte.
Auspichiamo che vengano messi dei cartelli in diverse lingue in modo che si capisca che è vietato tuffarsi in acqua.