MALVAGLIO – Partecipando all’incontro di domenica 19 agosto – nella chiesa di San Gaudenzio a Galliate – siamo stati omaggiati di un libretto che racconta la storia del Crocifisso barocco esposto in tale chiesa del rione Missanghèra.
Il Crocifisso fu donato da un ricco proprietario terriero del Canton Ticino e capitano al servizio di Napoleone, in quella che è passata alla storia come la II Campagna d’Italia e, quindi, il Nostro attraversò le nostre contrade alla fine di maggio del 1800. Fu allora, infatti, che le armate francesi misero ‘a ferro e a fuoco Turbigo’ e, dopo aver attraversato il Ticino, si diressero verso Marengo dove, il 14 giugno, ottennero una grande vittoria sugli austriaci.
A Galliate Ferdinando De Bayer aveva conosciuto una ricca vedova, Angiola Marchesi che sposò il 2 novembre 1800. Era il tempo delle soppressioni napoleoniche e, nel 1810, lo ‘svizzero-galliatese’ pensò bene di acquistare il Crocifisso che era in svendita presso una chiesa milanese soppressa, per indirizzarlo nella chiesa di san Gaudenzio, vicino alla quale dimorava con la sua famiglia.
La curiosità che ci ha fatto scrivere questo pezzo risiede nella scoperta di un certo Giovanni Marzorati (cognome presente nella storia locale) da Induno. Si dice infatti che nel 1822 la famiglia De Bayer risultava composta da sei persone:
“L’agiatezza economica della famiglia è testimoniata dalla presenza nella loro casa di due domestici: Giovanni Marzorati di Induno (parrocchia di Malvaglio) di sessant’anni che assolveva anche l’incarico di ‘cocchiere’ e da una giovane donna, ai quali, qualche tempo dopo, si aggiunsero altri due domestici: Giovanni Ochetta di Romentino e il figlio”.
DIDA Il Crocifisso barocco donato dal capitano Ferdinando De Bayer alla chiesa di San Gaudenzio di Galliate