L’estate ha portato idee e novità in redazione e al rientro dalle vacanze voi lettori e lettrici appassionati di musica troverete una nuova rubrica nel nostro giornale: La musica di CAM. L’appuntamento settimanale con il sound internazionale e italiano più originale sarà curato da Alessandro Lia conosciuto ai più come Rock Sophia.
Qui sotto il primo articolo in anteprima : una recensione dell ‘album High as Hope, uscito il 29 giugno, di Florence Welch, leader e voce del gruppo Florence and the Machine.
L’angelica londinese Florence Welch, ormai quasi 32 enne, non si trattiene più:
sara’ iniziato il suo processo di trasformazione spirituale? Forse si o forse, sentendo le sue
vecchie canzoni si capisce che chi ben inizia è a metà dell’opera…Ma quale ? : quella della ricerca della Verità…di un Dio?
O semplicemente di quell’Amore che per troppo tempo ha buttato, lacerato, accantonato per una vita piena di eccessi.
Quel periodo così aspro della sua vita privata ha peró contribuito a far emergere il lato immortale della sua anima di artista , fatto di incroci e contaminazioni, a volte sulla lama di un rasoio tagliente come la ritmica dei suoi pezzi; l’ uso di archi in continua decostruzione logica e quella soave voce, rubata a chissà chi, “ là sopra”… Ma tutto questo è il suo passato e se proviamo a concentrarci sul nuovo lavoro dei Machine si capisce che poco è cambiato nella forma; l’essenza , quella delle parole, può esser frutto di un introspettivo lavoro personale del tipo “quando sarò grande”?
Beh, angelo, si fanno dischi di rottura come questo per voler piacere non più solo ai soliti fans, ma per diventare un faro nel panorama musicale mondiale e ,si sa, le donne hanno capacità di maturazione con qualche anno di vantaggio sulla famosa crisi dei 40 anni …
Per tornare alla musica: High as Hope non ci ha entusiasmato particolarmente, se non per qualche sprazzo di sound simbolico che accomuna molti artisti del suo calibro. L’incipit di Chord ricorda il pop più estremo. Il brano da noi preferito è Grace, anche per la dedica alla sorella.
Si capisce che vorrebbe rinchiudersi nel tempio immortale e illuminante del pop fatto bene e si sente che frequenta Norah Jones nel suo tempo libero. Per questo, nel prossimo lavoro, ci aspettiamo quel balzo in avanti che ti fa volare come nei più classici dei brani alternativi, (definizione idiota) proponendo in maniera più profonda i suoni immortali che tanto piacciono agli abitanti del cosmo. Qualche chitarra in più non guasterebbe.
Attendiamo fiduciosi che, dopo i Garbage di un anno fa, anche i Florence and the Machine facciano della musica una religione.
Angelo, ti aspettiamo il 29 marzo 2019 al Pala Alpitour di Torino.
La voce c’è alla grande, la mente esplode di idee, il ritmo batte e l’anima inizia a parlare…
Qui sotto il video di Grace: