Il Gran Premio di Monza ha lasciato molto amaro in bocca ai tifosi della Ferrari e di Sebastian Vettel, coinvolto in un contatto, nella bagarre al via, con Hamilton, alla variante della Roggia, che ha portato il tedesco ad un testa-coda e alla rottura dell’ala anteriore della sua SF-71H. Il quattro volte Campione del mondo è stato, dunque, costretto ad una gara volta all’inseguimento, in cui il potenziale motoristico e aerodinamico, coinvolto in maniera minore rispetto alle altre gare, della vettura di Maranello è uscito in maniera palese e preponderante. L’unica nota lieta per la Ferrari, se di tale si tratta, è il secondo posto di Kimi Raikkonen, partito però dalla pole position, condita da record della pista. Completa il podio l’altro pilota Mercedes, nonché connazionale di Raikkonen, Bottas, autore di una prestazione simile più ad un gregariato ciclistico che ad una guida automobilistica, vista l’ostruzione nei confronti di Iceman. Hamilton ora dista 30 punti con 7 gare rimanenti, in cui si deciderà chi, tra i due contendenti alla gloria, diventerà per la quinta volta Campione del Mondo. Il prossimo appuntamento è in programma il 14 settembre, sulla pista di Marina Bay a Singapore, tracciato ampiamente nelle corde della Rossa, ma che ha regalato anche diverse delusioni a questa, l’ultima proprio nella passata edizione, in cui i due piloti Ferrari si sono ritrovati fuori gara durante il primo giro, dopo aver monopolizzato la prima fila anche quell’occasione. Seguono Sochi (Russia) e Suzuka (Giappone), gare che, dall’introduzione del nuovo regolamento e della parte ibrida, hanno sempre visto trionfare la Mercedes, sebbene si possa invertire prepotentemente la rotta. Sulla pista asiatica, resta indelebile il ricordo di Jules Bianchi, morto il 17 luglio 2015, a seguito di un tremendo impatto su asfalto bagnato contro un mezzo soccorso impegnato nella rimozione della monoposto di Sutil. Vi sarà, poi, il “Trittico delle Americhe”, con i GP degli Stati Uniti, Messico e Brasile, i cui pronostici sono veramente incerti, nonostante i precedenti vedano nettamente favorita la casa automobilistica di Stoccarda. Si chiude ad Abu Dhabi, altra gara che ha recitato il ruolo di arbitro in diverse stagioni e della quale i supporters italiani e della Ferrari non hanno gioiosi ricordi, vista la disfatta di Alonso, che, qui, perse il titolo proprio a vantaggio di un giovane Vettel, allora pilota Red Bull e alla prima conquista di un Mondiale. I presupposti per sperare ci sono, i mezzi per raggiungere l’obbiettivo altrettanto… che dire: che vinca il migliore (e, sottovoce, Forza Ferrari, com’è solito dire qualcuno dopo ogni vittoria).
Scontro Mondiale Hamilton-Vettel: da Singapore ad Abu Dhabi, le tappe che decreteranno il più forte
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