Comunicato ricevuto:
Giunge alla 23° edizione la cena di Solidarietà promossa in questi anni da Gruppo Missionario e Comitato intercomunale per la Pace in collaborazione con diverse associazioni e che si svolge il 3° sabato di settembre nei locali dell’Oratorio “S. Luigi” a Sedriano.
Quest’anno l’iniziativa, promossa in collaborazione con Coordinamente ANPI del Magentino e con Assopace Palestina di Milano e che ha avuto il patrocinio del Comune di Sedriano, è dedicata al dramma palestinese, area del mondo dove, forse più che in ogni altro luogo, si vivono le contraddizioni del nostro tempo.
Il ricavato della cena sarà destinato ad un Progetto umanitario che consentirà a 6 ragazzi del villaggio palestinese At-Twani di potere sostenere le spese per frequentare l’Università.
Sami, Sameeha, Nisreen, Mohamed, Ameer, Basel. Gli studenti palestinesi che saranno aiutati negli studi.
Il villaggio di At-Tuwani sorge sulle colline a sud di Hebron. È un piccolo villaggio ma è diventato un importante esempio della resistenza non violenta in Palestina.
I suoi abitanti sono contadini e pastori costretti a lavorare con difficoltà e a pascolare il loro bestiame in una terra aspra e arida. Le terre più fertili della zona, tra le quali quelle in cui fiorivano e regalavano frutti dolcissimi i ciliegi, sono state sottratte ai Palestinesi dall’esercito israeliano per far posto a colonie di ebrei, arrivati da ogni parte del mondo rivendicando la loro “Terra promessa”. Evacuati nel 1989, i palestinesi vi fecero ritorno dopo qualche anno, grazie anche all’intervento di Bets’elem, associazione israeliana per la difesa dei diritti umani.
Subito ricominciarono a costruire case, che vennero però ben presto demolite; ma loro, instancabilmente, di nuovo si misero a ritirarle su, mattone sopra mattone, e tuttora resistono e continuano a farlo, nonostante le minacce dei coloni e i divieti dettati da Israele.
I cittadini di At-Tuwani vivono in condizioni dure, a volte impietose, ma sanno che l’istruzione è l’arma irrinunciabile per portare avanti la loro lotta. Per questo hanno costruito una scuola in pietra, usata anche dai bambini dei villaggi vicini. Dal 2004 gli angeli di Operazione Colomba lavorano accanto a loro per proteggerli e monitorare le violenze dell’esercito e dei coloni. Sì, perché per i bambini palestinesi andare a scuola rappresenta ogni mattina un rischio: la strada che percorrono passa accanto agli insediamenti, e i coloni li attaccano spesso lanciando pietre o con bastonate.
Nella scuola di At Tuwani, nonostante l’occupazione, si continua a imparare e a studiare, e a crescere; accade così che dopo il diploma alcuni studenti decidano di iscriversi all’Università.
Davvero una cosa straordinaria, che i giovani di un villaggio beduino sfidino il destino che è stato dei nonni e dei genitori, e vogliano diventare non solo pastori, ma avvocati, giornalisti, insegnanti, medici, ingegneri, agronomi.
Vengono, però, da famiglie estremamente povere, e sin da piccolissimi sono stati costretti ad aiutarle nei campi, a sostituire il padre o il fratello nei pascoli quando a questi viene offerta una giornata di lavoro negli insediamenti, nelle terre che un tempo erano le loro e per le quali adesso son costretti a lavorare da braccianti: il raccolto è poco, la lana di pecora non si vende più, e si è spesso obbligati ad accettare anche compromessi simili per sfamare i propri figli.
Per questo c’è bisogno del nostro aiuto economico, a sostegno del futuro del villaggio, nel rispetto dei valori della nonviolenza.
Il menù della cena prevede (adulti 18 €, ragazzi fino a 10 anni 10 €, inizio cena ore 19,30):
• Antipasto italo/palestinese • Risotto alla milanese • Scaloppine al Marsala con purè di patate • Pane palestinese e italiano • Dolce italiano e palestinese • Acqua e vino Piatti alternativi saranno disponibili per i vegetariani. È obbligatoria la prenotazione, indicando se menù vegetariano, entro giovedì 13/9:
• c/o Segreteria Parrocchiale, P.zza della Chiesa, ore 9-12. Tel 0290111064
• Comitato Intercomunale per la Pace: Cell. 3479782591, info@comitatopace.org