Quest’anno la Festa de la Sucia è stata l’occasione per dare vita a una serie d’incontri a tema femminile che l’Assessora Donatella Colombo, con il Comune di Boffalora, ha fortemente voluto, nell’ambito del Patto dei Comuni per la Parità di genere e contro la violenza di genere, per fare informazione su argomenti che riguardano la vita delle donne. La prima serata si è svolta mercoledì scorso presso la sala Consigliare, che era gremita di presenze femminili, ma anche maschili, perchè l’argomento della discussione era: “femminicidio, stalking, abusi sessuali,e molestie nella quotidianità della donna“.
Oltre all’assessora, che ha aperto la serata introducendo il calendario dei prossimi incontri, che si succederanno fino all’8 marzo 2019, erano presenti come professioniste esperte del tema: l’Avvocata penalista Roberta Rosabianca Succi e la Dottoressa Eleonora Galli, psicologa, operatrice del centro “Telefono Donna“, attivato presso il Comune di Magenta. Qui riportiamo alcuni istogrammi dei casi di violenza, trattati nel nostro territorio , da Gennaio a Giugno del 2018, dati fornitici da Telefono Donna di Magenta.
L’Avv. Succi ha fatto un breve excursus storico sui mutamenti delle leggi italiane riguardo ai reati sessuali, che sono stati riconosciuti ” contro la persona” solo dal 1996, ha citato la Convenzione di Istanbul, convenzione approvata nel 2011 dal Consiglio d’Europa per la prevenzione e la lotta alla violenza sulle donne e contro la violenza domestica, ratificata dall’Italia nel 2015. Così Succi: ” Quando parliamo di violenza sulle donne dobbiamo tenere presente anche la violenza psicologica e quella economica, perchè queste sono spesso l’inizio di un percorso di abusi che la donna subisce per anni e che le impedisce di liberarsi da una situazione di vera e propria coercizione psicologica, fino ad arrivare all’atto violento, agito tra le mura domestiche e, quando la donna finalmente trova il coraggio di scappare, al femminicidio“. L’avvocata, che collabora da anni con un centro antiviolenza milanese racconta che c’è un copione simile in tutte le storie di violenza, sottomissione ed abusi che le donne subiscono dai compagni/mariti conviventi e spesso la situazione è aggravata dalla presenza dei figli minori della coppia, costretti, loro malgrado, ad assistere a tali comportamenti. La violenza assistita a volte suggerisce ai giudici un comportamento pregiudiziale nei confronti della donna abusata, ritenuta responsabile per non aver protetto i figli dagli effetti dannosi della violenza. Questo modus operandi dei Giudici e, a volte dei Servizi Sociali, invece di aiutare la vittima (e i bambini), la mette con le spalle al muro, colpevolizzando non l’abusante, ma l’abusata.” Negli ultimi anni sono state istituite nelle Procure dei Tribunali più grandi delle Sezioni Speciali, con Giudici formati apposta per dirimere queste questioni e con canali preferenziali per le indagini, che non devono protrarsi oltre l’anno. Spesso le donne arrivano alla denuncia tramite il Pronto Soccorso, che deve trasmettere d’ufficio il caso alle forze dell’ordine e, se la donna completa la denuncia, il reato diviene perseguibile d’ufficio. Al Pronto Soccorso dell’ospedale Fornaroli di Magenta da gennaio è stato istituito, come in molti altri ospedali della Lombardia, un protocollo speciale per accogliere, con operatori specializzati e in totale privacy, le donne che hanno subito abusi fisici, stupro o violenza domestica. La Dott.ssa Succi ha ricordato che la denuncia non può essere fatta dall’avvocato, anche se esiste il libero patrocinio per questi reati, ma è un atto a carico della donna, in maniera consapevole. Però la donna non va lasciata sola di fronte alla decisione: devono intervenire tutti gli operatori sociali, forze dell’ordine e avvocato compresi.
L’interessante serata è proseguita con la Dottoressa Eleonora Galli, Psicologa del centro di aiuto Telefono Donna, sito dal 1992 presso il Comune di Magenta, che fa parte di una rete di centri antiviolenza sul territorio, e accoglie le numerose richieste di aiuto delle utenti di Abbiategrasso, Magenta, Castano e Legnano. Il Network Antiviolenza Ticino Olona gestisce anche alcune case protette, dove sono ospitate le donne e anche i loro figli, e comprende 51 comuni del territorio, con a capo Cerro Maggiore.
La Dott.ssa Galli ha proiettato delle slides con cui ha illustrato i numeri della violenza, sia a livello nazionale, che del Magentino e Legnanese: “Esiste un ciclo nei comportamenti dell’uomo violento, che ricorre in tutti i casi: Tensione-Maltrattamento-Luna di miele, dove per luna di miele s’intende il ritorno alla normalità, spesso accompagnata da richieste di perdono, regali e atteggiamenti amorevoli verso la vittima. Questo ciclo si può ripetere all’infinito e spesso è la causa per cui molte donne pensino che l’uomo possa cambiare e non fanno o ritirano la denuncia, cadendo anche loro in un loop senza via di scampo, che purtroppo, a volte, termina col femminicidio.” La psicologa ribadisce che è importante il primo contatto col CAV, che è quasi sempre telefonico ( le operatrici sono reperibili 24h), poi si prende un appuntamento con la psicologa, che valuterà il rischio e la situazione familiare della donna; solo a questo punto si fa intervenire l’assistenza legale che, nel caso di questo tipo di reati è gratuita, indipendentemente dal reddito ed è estesa anche ai figli delle vittime di femminicidio.
Dopo la spiegazione di tabelle e istogrammi che rimandano ai dati del nostro territorio ( che vi presentiamo qui) la Dottoressa Galli e l’Avvocata Succi hanno risposto alle numerose domande del pubblico in sala.
Riportiamo, per informazione, i riferimenti dello sportello Telefono Donna di Magenta ( presso il Comune, in Piazza Formenti ) :
aperto al pubblico: lun-mer-ven dalle 9,30 alle 12,30 mar-gio dalle 14,30 alle 17,30
Tel: 02 9735411 reperibilità 24h
Inoltre c’è un numero verde nazionale : 1522