Ricordiamo alla Lega e al Vicesindaco Simone Gelli che se vogliono controbattere al comunicato, CAM e a dispozione.
Riceviamo e Pubblichiamo
In relazione alle notizie apparse ieri sulla stampa, ci dichiariamo stupiti della minaccia di denuncia del vice sindaco Gelli nei nostri confronti.
Abbiamo detto la pura e semplice verità e non capiamo perché egli si senta offeso: riconoscere il diritto di culto non può essere un’offesa perché ciò è quanto la legge gli impone di fare.
Per questo ci appare senza senso la minaccia di proporre denuncia per avergli attribuito una frase e un impegno che al più dovrebbe fargli onore e merito.
Attendiamo che il vice sindaco Gelli si accorga dell’errore o che qualcuno gli renda noto che riconoscere il diritto di culto non può essere qualcosa di cui vergognarsi. Alla luce di ciò davvero non riusciamo ad immaginare quale reato Gelli contesti nei nostri confronti. Piuttosto, dovrebbe meditare sui possibili illeciti che la negazione di un diritto costituzionale può integrare.
Confidiamo davvero in un suo pronto ricredimento.
Se però il vice sindaco volesse proseguire su questa strada insensata e propagandistica, cosa che noi responsabilmente non auspichiamo, allora sappia che ci troverà pronti a difenderci con i potenti argomenti della legge e della giustizia. Non abbiamo paura della verità.
Ricordiamo infine che non permetteremo a nessuno di formulare denunce palesemente infondate nei nostri confronti e reagiremo davanti alla magistratura come è d’obbligo reagire quando si subiscono calunnie.
Invitiamo infine il vice sindaco Gelli e l’intera Giunta comunale a riconoscere pubblicamente l’inviolabile diritto al culto e alla preghiera per le minoranze religiose di Magenta, compresa quella musulmana.
MUHAMMAD KHIZER E TAHIR SHEHROZ