CUGGIONO – Domenica 23 settembre, alle 16, si parlerà delle marcite. Qui sotto ripubblichiamo un pezzo sul tema del 2013:
“Sto cercando qualcuno per sfalciare la prima erba di marzo con il ferro, come si faceva una volta” ci dice Valentino Piloni, titolare dell’azienda agricola ‘Primavera’ di Robecchetto. Non c’è più nessuno capace di impugnare la ranza, per tagliare l’erba nuova, già alta nella marcita che ha recuperato (dopo gli sconvolgimenti arrecati dal transito di metanodotti-oleodotti che portano il gas alla centrale e l’olio combustibile a Malpensa) nei prati della Barlassina ai confini tra i territori di Robecchetto e Malvaglio.
Lo abbiamo incontrato insieme ai ragazzi della 1° C della Scuola Media di Castano, accompagnati dalle loro prof. Lucia Vignati, Colomba Salvati e da Flavia Caironi, guida ambientale del Parco del Ticino. Molto generosamente Valentino Piloni mette a disposizione il suo tempo e la sua esperienza per far conoscere ai giovani il valore dell’agricoltura. Così i ragazzi hanno potuto vedere ‘de visu’ qual è la realtà della marcita che prevede la sommersione con acqua a 15° gradi dei prati sin da novembre. Così facendo si ottiene l’erba alta già all’inizio di marzo, anziché a maggio! E questo è molto vantaggioso per le ‘fattrici’ (le vacche per i vitelli) che vengono alimentate con foraggio fresco da marzo a novembre, senza utilizzo di integratori, quella ‘chimica’ sempre più diffusa non solo negli anziani, ma anche negli allevamenti degli animali.
“L’iniziativa si inserisce nel ‘progetto abbazie’ – ci dice Flavia Caironi – messo a punto dal Parco che prevede il recupero e mantenimento delle marcite in una visione di tutela del territorio, perché si è visto che questa erba precoce rappresenta, in inverno, l’alimentazione della fauna locale (è stato visto un capriolo brucare erba sotto la neve) che si ciba proprio di questa erba”. Un’iniziativa legata alla riscoperta della civiltà agricola, frutto di secoli di lavoro dell’uomo del Ticino, che è sempre stata in grado di sostenere la vita delle famiglie e troppo velocemente cancellata dall’industrializzazione del territorio. “Tre tòm e l’acqua l’e bona da bev” ci dice Valentino Piloni, così come ci illustra la ‘vangata della mrcita’ che nessuno sa più cos’è. Il perimetro dei prati della Barlassina è recintato da fili che lanciano impulsi elettrici per evitare ai cinghiali di entrare e pestare l’erba nascente.