L’epicità e la storia della classica più antica al mondo, 142 anni di battaglie tra i grandi nomi del ciclismo mondiale, che hanno animato le strade lombarde e piemontesi. Ripercorriamo, dunque, le tappe fondamentali di questa incredibile e abbacinante corsa, regina dello sport della bicicletta, che, in data 10 ottobre, prenderà il via dal suolo magentino.
DAGLI ALBORI OTTOCENTESCHI AL VENTENNIO
La prima edizione della Milano-Torino risale al lontano 1876, quando otto corridori, muniti di biciclette, primordiali in confronto a quelle in uso nei giorni nostri, si sfidarono nel ricoprire la distanza tra i due capoluoghi. Solo quattro dei partenti terminarono la gara, vinta da Paolo Magretti, 22enne esploratore e naturalista milanese, il quale precedette l’amico Carlo Ricci Gariboldi e Bartolomeo Balbiani, considerato uno dei padri di questa classica. Nel 1911, il trionfo del primo corridore straniero: si tratta di Henri Pèlissier, che, durante la sua carriera ciclistica ventennale, conquistò anche un Tour de France, due Parigi-Roubaix, tre Giri di Lombardia e una Milano-Sanremo. Dal 1913 ebbe cadenza annuale e, l’anno successivo, si assistette alla prima vittoria di Costante Girardengo, l’uomo che vanta il maggior numero di successi nell’albo d’oro della gara, conquistata per ben 5 volte nel giro di un decennio. Nonostante i due conflitti mondiali, la corsa prese luogo comunque, subendo degli arresti solamente negli anni cruciali. Durante il Ventennio, assunse grande importanza, divenendo una grande attrazione sportiva a livello nazionale.
RCS E TORRIANI: IL CAMBIO DI VOLTO DELLA CORSA
L’organizzazione, soprattutto negli anni venti e trenta, fu il tallone d’Achille dell’evento, a tal punto che corridori come Bartali, Binda e Guerra non parteciparono mai. Negli anni ’60 avvenne la svolta: Vincenzo Torriani, ideatore del Gran Premio del Mediterraneo, promotore dell’inserimento del Muro di Sormano al Giro di Lombardia e della salita del Poggio alla Milano-Sanremo, assunse la direzione, che mantenne fino al 1989, applicando una modifica al percorso, rendendolo simile a quello degli anni duemila. Dopo cinque anni della gestione Torriani, esattamente nel 1965, l’organizzazione venne affidata a RCS attraverso La Gazzetta dello Sport, partnership che, a parte la parentesi di tredici anni dell’Associazione Ciclistica Arona, continua tutt’ora.
I GIORNI NOSTRI: CONTADOR, DI LUCA, ULISSI, CARUSO, ROSA, LOPEZ E URAN
Prima del triennio di stop 2008-2011, nel 2007, Danilo Di Luca, vincitore del Giro d’Italia del medesimo anno e grande cacciatore di classiche, si impose davanti Soler e Kirchen. Non poteva mancare la firma di Alberto Contador:“El Pistolero” di Madrid conquistò l’edizione 2012, precedendo Ulissi, che passò per primo sotto la basilica di Superga l’anno successivo. Lo spagnolo rispose prima allo scatto del connazionale Rodríguez, per poi staccarlo negli ultimi chilometri con la tipica progressione da ballerino sui pedali. Ad aver vinto la Milano-Torino, è stato anche Giampaolo Caruso, in forza al Team Katusha fino al 2015, anno in cui Diego Rosa colse la sua prima vittoria tra i professionisti proprio alla corsa lombardo-piemontese. Chiudono l’albo d’oro i due colombiani Miguel Angel Lopez e Rigoberto Uran.