Achille Cutrera, senatore socialista (eletto nel collegio di Abbiategrasso nel 1987 e riconfermato nel 1992), docente universitario, scrittore è morto a Milano dov’era nato il 10 ottobre 2018. La pagina dei necrologi del ‘Corriere’ documenta la sua ‘milanesità’, un carattere che ha scandito il suo ‘mandato politico’ durante il quale ha messo a disposizione le sue capacità per contribuire a migliorare le strutture del suo Paese. I funerali si terranno domani, 13 ottobre, alle 11, nella parrocchia di San Pietro in Sala a Milano.
Stamattina, quando mi ha chiamato il direttore della testata per dirmi che era morto, alla bella età di quasi 90 anni, il mio pensiero è andato al libro sui primi anni della sua attività parlamentare – catalogato nel mio archivio mentale – che avevo visto di recente, ma che non ricordavo dove fosse.
Uno dei problemi dell’invecchiamento è proprio questo: la memoria presente. Allora ho messo in atto una retrospettiva basandola sulle tracce che avevo lasciato nell’altuimo spostamento del gruppo di libri ‘socialisti’ che conservo amorevolmente. Arricchire eccessivamente la biblioteca, con il passare degli anni, diventa un problema perché si fa fatica a rintracciare i libri, un po’ come i funghi in questa stagione di ‘chiodini’. E’ stato proprio Il cronista Govanni Chiodini – anche lui appartenente alla vecchia guardia – a ricordare la figura del senatore socialista con un pezzo su ‘Il Giorno’, forse l’unica testata nazionale in cui c’è ancora qualche cronista, con radi capelli bianchi, che ricorda i ‘favolosi’ Anni Ottanta, il tempo in cui l’avvocato Achille Cutrera fu senatore socialista e fece sentire la sua presenza sulla riva sinistra del Ticino, dando una sferzata di vitalità al nascente Parco del Ticino.
Ma leggiamo cosa scrisse l’avvocato Mario Scamoni nell’introduzione al libro rinvenuto (di cui pubblichiamo la copertina), sui primi cinque anni al Senato della Repubblica di Achille Cutrera e l’incontro che ebbe con Bettino Craxi:
“Achille Cutrera e io ci siamo incontrati per la prima volta nel settembre 1939 sui banchi di scuola della prima ginnasio C al parini di Milano. Portavamo i pantaloni corti perché si usava così quando l’ora dei jeans era ancora al di là dell’orizzonte. Cominciammo a frequentarci anche al di fuori della scuola, sui prati a giocare al pallone, in una palestra di scherma e di sabato pomeriggio alle adunate, bardati da balilla moschettieri. Della guerra ce ne accorgemmo nell’ottobre 1942 quando eravamo già arrivati alla quarta ginnasio. Milano fu bombardata per la prima volta e le nostre famiglie decisero di spostarsi a Lecco e ci ritrovammo al ginnaio Manzoni, ma l’anno successivo eravamo ancora al Parini.
La prima liceo passò più nei rifugi che nell’aula gelida con vetri coperti dalle strisce di carta gommata, ma arrivò il 25 aprile 1945 e tutto cambiò radicalmente. Come tutti fummo anche noi disorientati in quello scoppio improvviso di libertà che non conoscevamo, ma che volevamo rendere nostra a tutti i costi. In seconda liceo, insieme a Valerio Riva, demmo vita alla ‘Zanzara’, il primo giornale studentesco (che, con i nostri successori, raggiunse gli onori della cronaca) che dirigemmo fino alla fine del 1947. Con Cutrera ci iscrivemmo alla facoltà di giurisprudenza e ci laureammo a breve distanza. Andammo a prendere posto negli studi paterni e ci avviammo alla professione di avvocato. Negli Anni Sessanta, al tempo del centro-sinistra, costituimmo un Centro Studi e invitavamo spesso personaggi della politica a discutere con noi. Una sera si presentò un giovanotto alto, la fronte già spaziosa e una gran borsa piena di carte. Era Bettino Craxi, socialista.
Da questo momento la vita politica di Cutrera marcò alcune tappe determinanti. Il Centro Studi (CSAP) ci portò al ‘Giornale di Lombardia’ un mensile che lui, insieme ad altri, cominciò a pubblicare nel 1970, contestualmente al varo delle Regioni. Una delle prime importanti iniziative del giornale fu il lancio della proposta di costituire un Parco regionale del Ticino. Ne venne fuori una battaglia popolare…Raccogliemmo ventimila firme autenticate. Un risultato esaltante. L’impegno di Cutrera fu tale che fu nominato primo Presidente del Parco del Ticino. Poi nell’87 la candidatura al Senato nel collegio di Abbiategrasso, un territorio lambito dal Ticino… e l’elezione a gonfie vele”.
Chi scrive ha conosciuto il Senatore al tempo della presidenza del Parco quando aveva organizzato (1982) una serie di corsi, aperti a tutti e gratuiti, per far conoscere il territorio della riva sinistra del Ticino. Ricordiamo, Lingua e Dialetto – i Dialetti lombardicon il professor Augusto Marinoni; Il territorio del Tcino dal V al XX secolo con il professor Sergio Musitelli e tanti altri.
In questo contesto il professor Musitelli parlò della ‘Via del Vino’ e ipotizzava quello che chiamò un ‘ponte sublicio’ per attraversare il medio Ticino, posto in un luogo sconosciuto. Nell scorse settimane, chi scrive è stato contattato da Giovanni Pastori da Boffalora, conosciuto ai corsi del Parco, ricercatore sempre in campo che, al tempo rinvenne delle anfore vinarie frantumate sulla riva sinistra del Ticino a far pensare, già allora, che il ‘vadum’ fosse una sorta di approdo delle merci che transitavano sul Ticino. Nell’incontro di qualche settima fa Pastori ci ha mostrato la localizzazione del ponte ipotizzato da Musitelli. Ecco l’eredità del senatore Achille Cutrera…la conoscenza del territorio e e l’assioma che dice dove c’è più storia, c’è più qualità.
- Il senatore si era abbonato anche alla rivista di storia locale ‘Contrade Nostre’ che pubblicava quella che fu la vita dei paesi dell’antica pieve di Dairago