Picabù Festival .Come ti smonto lo stereotipo 25, 26, 27, 28 ottobre
Inaugurazione giovedì 25 ottobre, ore 19.30 Ex Convento dell’Annunciata, via Pontida, 22 – Abbiategrasso.
ingresso libero
Un piccolo Festival, un’edizione zero, uno sforzo collettivo nato da un bisogno fondamentale, quello di conoscere e comprendere il fenomeno migratorio nelle sue effettive dimensioni, con il cervello sgombro da stereotipi e condizionamenti, riscoprendo l’attitudine al confronto, fuori dalle logiche dei social network.
A ospitarlo, da giovedì 25 ottobre fino a domenica 28, le stanze e il cortile con magnolia dell’Annunciata, dove sarà possibile assistere e partecipare a mostre, installazioni, incontri e dibattiti, reading teatrali, laboratori per bambini, musica e film. Tanti linguaggi diversi per provare a raccontare un’altra società multiculturale, per controbattere con i dati statistici, le testimonianze, il dibattito e l’arte, alla narrazione securitaria ed emergenziale che va per la maggiore.
Il Festival inaugurerà giovedì 25, dalle 19.30 con l’apertura di cinque mostre: l’installazione fotografica di Luca Bianchi, la stanza degli Oggetti/Soggetti, le vignette di Vermi di Rouge, i collage del collettivo Smauz, infine il percorso informativo con pannelli che illustrano dati e statistiche per smontare bufale, false credenze e stereotipi. Alle 21.00 ci sarà il reading teatrale “Frammenti di vite in movimento”, con letture di testimonianze di migranti a cura di Andrea Fabbri, Chiara Spagnolo e Rita Volpati: storie che raccontano le infinite avversità che il lungo e doloroso viaggio verso una vita normale riserva a chi lo intraprende.
Venerdì 26, alle 21.00, un importante appuntamento con “Donne fuori dal buio”, il prezioso lavoro reportagistico di Sara Manisera e Arianna Pagani, consultabile nella forma di web doc all’indirizzo www.donnefuoridalbuio.com. È il racconto di quattro donne nell’Iraq dopo 15 anni di guerre. Saranno presenti le due autrici.
Sabato 27 il programma prevede due appuntamenti per i più piccoli: alle 15.00 il laboratorio creativo di collage e alle 16.00 le letture. I più grandi potranno partecipare alle 16.00 all’incontro con i responsabili dello SPRAR (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) di Pieve Emanuele che racconteranno la loro esperienza virtuosa di accoglienza sul territorio. A seguire l’incontro “Reato di accoglienza. Dalla Bossi-Fini a Riace”, a cura dell’avvocato Paolo Porati.
Dalle 19.00 fino a tarda sera “Just Jam”, fusione di ritmi e suoni con la jam session organizzata dai ragazzi di Just Jam, collettivo che promuove l’improvvisazione musicale e organizza jam session aperte a tutti.
Domenica 28, oltre alle mostre aperte, ci sarà dalle 11 il secondo laboratorio creativo di collage. Alle 16.00 la compagnia Scarpanõ di Vigevano intratterrà piccoli e meno piccoli con un contributo teatrale. Alle 16.30 Paroikia CineClub, a cura di Associazione Paroikia, con la proiezione del film franco-tunisino “Ma Révolution” di Ramzi Ben Sliman, la storia di un adolescente di seconda generazione a cavallo tra 2 culture. La proiezione sarà introdotta dalle testimonianze e i racconti degli alunni del corso di italiano per stranieri dell’Associazione Paroikia. Infine, alle 17 e 30, i giovani dell’associazione La Salamandra condurranno il dibattito “Io non sono razzista ma… Un’osservazione del fenomeno migratorio tra tensioni geopolitiche e politica interna”.
Durante le giornate di sabato e domenica è prevista una postazione street food a cura del Pirata della Piada. Le mostre rimarranno aperte venerdì, sabato e domenica tutto il giorno, dalle 10.00 fino a chiusura degli eventi serali.
La stanza di Oggetti/Soggetti
Picabù Festival è alla ricerca di oggetti per una grande mostra collettiva sulle cose che ci accompagnano quando ci spostiamo.
Di ogni viaggio custodiamo ricordi che vivono nelle nostre memorie e negli oggetti che portiamo con noi, siano essi souvenir che ci riaccompagnano a casa, oppure oggetti che sono partiti con noi. Cose utili o inutili, belle o brutte, da nascondere o mostrare con orgoglio, che riguardandole ci fanno riaffiorare ricordi, ci riportano a un certo tragitto, a un’atmosfera, a pensieri, a difficoltà, a risate, a rabbia, scoperte, odori, sapori, colori, all’evoluzione fisica e mentale che ogni viaggio ci riserva, all’opportunità dell’incontro con la diversità, allo scontro con altri linguaggi, altre persone.
Durante il Festival Picabù questi oggetti verranno allestiti in un’unica stanza e ci aiuteranno a formulare una nuova prospettiva di osservazione sul tema del cambiare luogo, sul diritto a spostarsi, sulla libertà del viaggiare. La stanza di Oggetti/Soggetti proverà a rappresentare come Abbiategrasso racconta il mondo attraverso le traiettorie che l’attraversano, sia essa luogo di partenza, luogo di arrivo o luogo di transito.
Per partecipare con il proprio oggetto o ricevere maggiori informazioni basta contattare gli organizzatori sulla loro pagina facebook www.facebook.com/picabuabbiategrasso, alla mail astereotipico@gmail.com o al numero di telefono 339 7973666
Chi siamo
Picabù è un collettivo spontaneo di individui e associazioni locali che vuole contribuire alla narrazione della società multiculturale, senza negarne difficoltà e contraddizioni.
Il nome è il verso, nella sua versione anglosassone, che gli adulti fanno ai bambini coprendo e mostrando il proprio volto con le mani; è il “gioco del cucù” e ci sembra rappresentare perfettamente il modo in cui, da diversi anni, viene raccontato il fenomeno migratorio.
Approfondire la conoscenza, sviluppare pensiero critico, riscoprire l’attitudine al confronto sono i dispositivi indispensabili per comprendere la realtà e riuscire a interpretarla nel quotidiano, senza inutili muri davanti ai nostri occhi. Dare fiato a questi congegni, respingere la retorica noi/loro, controbattere alla dilagante e pericolosa violenza di pensiero, verbale e sui social network. Questo è Picabù.