COMO – Una sola parola, la più adatta per descrivere questo capolavoro, che concerne con la lingua del vincitore odierno: “Chapeau!”. Thibaut Pinot bissa al Giro di Lombardia il successo conseguito alla Milano-Torino. Il francese mette in atto una vera e propria prova di forza, facendosi trovare pronto sull’attacco di Nibali (secondo all’arrivo a 32″) sul Muro di Sormano e lasciando lo stesso sul posto nella salita verso il Civiglio. Una grande gara, comunque, del messinese e della Bahrain Merida, capace di neutralizzare tutte le possibili insidie per il suo capitano. Terzo un buon Dylan Theuns a +43″.
INIZIO INFERNALE: 8 CORRIDORI IN FUGA
Il ritmo ad inizio gara è di quelli elevati: la media oraria di gara, fatta registrare dopo un’ora di gara, è di 48,6 km/h. La fuga, che si viene a creare appena passato il chilometro zero, è composta da otto corridori, tra cui quattro italiani: si tratta di Alessandro Tonelli e Umberto Orsini (Bardiani-CSF), Davide Ballerini (Androni Giocattoli Sidermec), Marco Marcato (UAE Emirates), Florian Senechal (Quick-Step Floors), Franck Bonnamour (Fortuneo), Jonathan Restrepo (Katusha) e Michael Storer (Sunweb). Il plotone è controllato soprattutto dalla Movistar di Alejandro Valverde.
GALLO, BRIANZA E GHISALLO PASSANO INDENNI, LA FUGA SI RIDUCE
Le prime quattro cime di giornata vengono scalate senza che la corsa si infiammi nel gruppo dei big, controllato dalla Bahrain Merida e da un attento Vincenzo Nibali, mentre, nella testa della corsa, rimangono solo i due italiani della Bardiani, Ballerini e Bonnamour. Il GPM della Madonna del Ghisallo è conquistato dal corridore dell’Androni, che, dunque, inserisce il proprio uomo nell’albo d’oro di questo speciale colle. Dal gruppo si sgancia Jack Haig, ma l’azione di ricongiungimento propiziata dall’australiano non si concretizza.
ARRIVA IL MURO DI SORMANO: NIBALI VIGILE, ROGLIC ATTACCA, BOTTA BARDET
Gli attaccanti di giornata vengono ripresi quando mancano esattamente 50 km al termine della corsa. All’imbocco del terribile Muro di Sormano, la Bahrain Merida, fin qui impegnata a dettare il ritmo, cede il passo alla LottoNL Jumbo, che si schiera con tutte le sue unità a impartire l’andatura ideale per il proprio capitano, Primoz Roglic. Lo sloveno non tradisce le attese e allunga sulle pendenze arcigne di questa vera e propria rampa. Nibali concede volontariamente qualche metro di vantaggio prima che, all’altezza dei -47 km, ritorni sulle ruote dell’uomo al comando, assieme all’ultimo vincitore della Milano-Torino, Thibaut Pinot (Groupama-FDJ). Non rispondono all’iniziativa dei due Valverde e Bardet (AG2R La Mondiale). Quest’ultimo è anche vittima di una caduta, per un mini-scontro con la macchina fotografica di uno spettatore, nei pressi dello scollinamento. Sulla seguente discesa, si aggiunge ai quattro battistrada anche Egan Bernal (Team Sky). Il vantaggio dei rimane costante sui 45″ prima del Colle del Civiglio.
COLLE DEL CIVIGLIO: PINOT FA IL VUOTO, NIBALI CEDE, SOFFRE VALVERDE
Il Civiglio è scenario di un braccio di ferro tra Pinot e Nibali. Bernal e Roglic mollano. Il francese scatta per ben due volte ma non prende il largo, causa un ottimo lavoro dello “Squalo dello Stretto”. Il terzo allungo, però, è quello decisivo: Pinot saluta la compagnia del siciliano, colpito da un momento di crisi, e scollina per primo sulla penultima ascesa di questa “Classica delle foglie morte”. Alle spalle di questi due, Valverde non tiene il ritmo di Daniel Martin (UAE Emirates), il quale prova a ritornare sul corridore italiano. La situazione attuale vede un francese al comando in una condizione, fino a questo istante, impeccabile, seguito da un buon Nibali, nonostante il cedimento nel finale della salita, e il drappello di unità guidato dall’irlandese dell’UAE Emirates.
L’OLIMPINO CONSACRA PINOT, STOICO NIBALI, STOCCATA DI THEUNS
L’ultima cima, il Monte Olimpino, è la formalità per sigillare la vittoria di Pinot. Il momento più avvincente, però, coinvolge ancora una volta Vincenzo Nibali, che, nel momento in cui sta per essere riacciuffato da Martin, riparte in discesa e tiene botta sull’ultima scalata. La volata per il terzo posto è vinta da Theuns (BMC Racing Team). Ultima perla, dunque, di questa fantastica stagione ciclistica che ci ha accompagnato per questo meraviglioso anno sportivo.