Sono stati più di 470 i partecipanti alla prima edizione di un evento che diverrà negli anni a seguire un importante appuntamento per tutti gli operatori del settore.
Mercoledì 17 ottobre, presso l’Atahotel Expo Fiera di Pero – Milano, l’Editore Dott. Giuseppe Polari della Duessegi Editore (GA Il Giornale dell’Aftermarket, Il Giornale del Meccanico, IoCarrozziere, ….) ha esposto ai partecipanti le motivazioni che lo hanno indotto ad organizzare il 1° Automotive Campus, un evento dedicato al mondo dell’auto a 360 gradi.
Ha aperto il convegno l’Onorevole Sara Moretto, intervenendo via Skype dalla Camera dei Deputati, e che ha illustrato la sua proposta di legge dal titolo “La regolamentazione dell’autoriparatore”, un ddl pensato per definire la figura dell’autoriparatore.
Si sono poi succeduti interventi di competenti relatori come Il Dott. Massimo Treffiletti, Dirigente responsabile CARD (accordi associativi antifrode di ANIA); dell’Avv. Marco Rodolfi, esperto di diritto assicurativo (studio legale MRV); del Prof. Silvano Guelfi, Docente associato del “Dipartimento di ingegneria Gestionale e della Produzione” (Politecnico di Torino); del Dott. Alberto Valecchi, Funzionario responsabile Area Legale, Contrattuale e Operativa di ANIASA; dell’Ing. Romano Valente, Direttore Generale di UNRAE e, per finire, dell’Ing. Angelo Di Martino, Associate Partner McKinsey.
Le relazioni sono state intervallate da quattro tavole rotonde, momenti di scambio durante i quali i rappresentanti delle più importanti compagnie assicurative, delle flotte, delle case automobilistiche e delle principali confederazioni, si sono confrontati sulle principali questioni che coinvolgono il futuro del mercato.
Più che soddisfatti dei piacevoli momenti conviviali come i coffee break e il business lunch, tutti i partecipanti ed i rappresentanti delle innumerevoli aziende sponsor di livello, hanno confermato la loro soddisfazione riconfermando la loro partecipazione alla seconda edizione che, come ci anticipa la direzione della Duessegi, si presterà ad essere anche più “internazionale”.