Sedriano, 20 Ottobre 2018. Altro appuntamento con la cultura ben riuscito a Villa Pezzoli Canevari Gherzi. Questa volta, però, con un evento ancor più ricco d’arte e artisti. L’ampio salotto superiore della villa è stato sede di svariate e inconsuete opere d’arte contemporanea, proprie di otto esponenti italiani della filosofia libera e creativa dello Slow Art Movement (SAM): Franco Volonghi, Bruna Zeni, Gianbattista Bonazzoli, Gianpietro Cacciamali, Giuliano Lorandi, Giuseppe prandelli, Fabio Paterlini e Giovanna marpicati.
Una splendida occasione che si è rivelata motivo di incontro, come sempre, non solo fra artisti stessi, ma anche tra questi ed il pubblico locale. Fattore distintivo che la proprietaria e organizzatrice Bibi Gherzi tiene molto a considerare, anche e soprattutto rivolgendosi al pubblico più giovane: “siamo molto contenti di vedere tanto interesse in quello che facciamo. La presenza dei giovani è importante e saremmo ancor più contenti di vederne tanti altri nei prossimi eventi”.
Ma la serata è divenuta ancor più interessante per la presenza attiva del maestro Franco Migliaccio, spiccato critico d’arte italiano e professore di storia dell’arte contemporanea presso la Libera Accademia di Belle Arti di Brescia (LABA). Parallelamente all’ammirazione delle opere, infatti, egli si è fatto voce descrittiva di quest’ultime e del movimento che le unisce, divenendo assoluto protagonista di una narrazione sullo stato dell’arte passato e presente, giungendo inevitabilmente a definire la natura di SAM: “Slow Art Movement è un sentimento, nato per dare spazio al piacere personale dell’artista, poiché è anche da esso che si ricava l’opera d’arte”.
E poi continua: “si premia l’approccio e la qualità, la velleità degli artisti. Non si è (e non si deve essere) motivati dal mercato)”. Ma la saggezza del professore e pittore nativo di Tropea si rivolge anche ai giovani studenti: “non si deve pensare al mercato, non quando si tratta di arte. Non si deve aver paura. Certamente, esistono menti più portate, ma come ogni cosa anche l’arte va coltivata e maturata”.
Parole sincere, di affetto, volte a rassicurare gli animi dei neofiti dell’arte odierna e a risaltare la (voluta) mancanza di confini geografico-culturali del movimento. Ed è proprio in taluna filosofia che si denota l’anima più pura di SAM, alla quale tutti (dilettanti e professionisti) ne possono prendere parte.
La mostra si è poi conclusa con un cerimoniale enogastronomico in cui chiacchiere e musica non sono mancate, incorniciando così un altro splendido lavoro in quel di Villa Gherzi.