BUSCATE – Non aveva voluto mancare il 13 ottobre scorso all’inaugurazione della mostra dell’amico Giancarlo Colli, pittore di antica memoria come Lui che conosceva bene il ‘sentiment’ della gente della riva sinistra del Ticino. Era lì con gli amici di sempre a parlare d’arte, di iniziative da portare avanti.
Aveva compiuto da poco gli ottant’anni, ma la voglia di lavorare in nome dell’arte non l’aveva mai persa. Discendeva da una famiglia di artisti. Il capostipite si chiamava Giovanni, era il suo bisnonno il quale ebbe due figli: Edoardo e Filippo, nomi che si sono sempre tramandati come imponeva la tradizione. Così com’era stato tramandato il modo di imparare ‘a bottega’, secondo l’antico uso rinascimentale, dove il più anziano insegnava al più giovane. Aveva frequentato l’Accademia di Brera specializzandosi nel restauro e, in particolare, nella realizzazione di vetrate per chiese della Brianza e della Valtravaglia, ma anche in alcune chiese del nostro territorio come nella parrocchiale di Buscate, a Pontevecchio, come riportato in altra parte del blog. A Buscate, nella Sala Civica, è sua la grande ‘bottega del maniscalco’, il terzo e ultimo affresco (inaugurato nel 2009) che arricchisce la parete della sala dedicata alla memoria di Angelo Lodi. Perché se Lodi è stato il ‘nostro’ scrittore, Filippo Villa è stato il ‘nostro’ artistasempre in prima linea nel Castanese quando si parlava d’arte. Ricordo, a mo’ di esempio, il suo impegno per una bellissima mostra sull’arte Mariana che Filippo Villa allestì insieme a Fabio Carnaghi. Una delle tante partecipazioni che lo hanno visto presente, in nome dell’espressione artistica.
FOTO Il maestro Filippo Villa insieme a Zoia di Malvaglio