TURBIGO-GALLIATE. La ‘Manifattura Rossari&Varzi’, come il ‘Cotonificio Valle Ticino’, a Turbigo, sono due ‘focus’ del Novecento, aziende che hanno dato lavoro a migliaia di lavoratori per chiudere i battenti inesorabilmente prima della fine del XX secolo. La storia del ‘Cotonificio Valle Ticino’ è stata pubblicata una decina di anni fa; adesso è arrivata quella della ‘Manifattura Rossari&Varzi’ che per quel riguarda Turbigo è condensata nella denominazione di ‘Stabiliment d’In Giò’ (l’edificio ancora esistente, attualmente in vendita, è riportato nella foto pubblicata).
La storia secolare del ‘Galluccio d’Oro’ (celebre marchio della Rossari&Varzi di Galliate) è stata pensata da Mariangela Panigoni a cui il volume è dedicato (non avendolo potuto prendere in mano), curato nella sua realizzazione da Concetta Cinque e Wilma Montano e stampato dall’associazione ‘Il Pane e le Rose’. Conta la bellezza di 320 pagine, fitte fitte, per raccogliere molto dettagliatamente, la storia – ricostruita attraverso documenti provenienti da archivi pubblici e privati – di un’azienda che è arrivata a contare sette stabilimenti in sette Comuni differenti: Galliate, Trecate, Ivrea, Varallo Pombia, Romentino, Lonate Pozzolo, Turbigo.
Dicevamo… la storia secolare di un’azienda manifatturiera che prese forza durante il Ventennio, per arrivare al top alla fine del secondo conflitto mondiale. Con la fine del ‘miracolo economico’ l’azienda comincerà a declinare, fino a finire nelle mani di Michele Sindona: “La spericolata e oscura speculazione di Sindona, aggravata dalla crisi del settore tessile, hanno portato in rovina la Rossari&Varzi che nei primi anni Settanta si è trovata priva di capitale”. Il 3 maggio 1972 viene inoltrata la domanda di fallimento al Tribunale di Novara.
FOTO due foto del Cotonificio di Turbigo acquistato dalla Manifattura Rossari&Varzi nel 1911